Cultura e Spettacoli

Premio «Sciascia», alla fine vince il boss Grassonelli

Premio «Sciascia», alla fine vince il boss Grassonelli

Tanto tuonò che piovve. Accompagnato dalle polemiche dei giorni scorsi, il premio Racalmare, che fu ideato e sostenuto da Leonardo Sciascia, è stato assegnato dalla giuria popolare a Malerba (Mondadori). Il libro, scritto da Giuseppe Grassonelli, un killer di mafia condannato all'ergastolo, insieme al giornalista del Tg5 Carmelo Sardo, ha ottenuto 13 voti, superando È così lieve il tuo bacio sulla fronte (anche questo edito da Mondadori) di Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco, ucciso da Cosa Nostra, e Piccola Atene (Barion) di Salvatore Falzone. «Sono onorato e orgoglioso di questo premio che condivido con tutti coloro che credono nel recupero e nel riscatto anche di chi ha sbagliato e sta restituendo. E sappiamo che anche Sciascia ci credeva», ha postato su Facebook Sardo, dopo aver detto, cinque giorni fa, quand'era scoppiato il «caso»: «Io e Giuseppe Grassonelli siamo felici e immensamente orgogliosi. Comunque vada per noi è già un successo».

La decisione della giuria, presieduta dal giornalista e scrittore Gaetano Savatteri, di inserire il volume che ha poi vinto fra i tre finalisti del Premio aveva suscitato recentemente la reazione di Gaspare Agnello, amico personale di Sciascia che aveva rassegnato le dimissioni dalla giuria. In una lettera aperta pubblicata dal quotidiano La Sicilia , Agnello, dopo avere sottolineato che Grassonelli «non è neanche un collaboratore di giustizia», si chiedeva: «È possibile che un ergastolano che si è macchiato di crimini efferati e le cui ferite sono vive nelle carni delle sue vittime partecipi a un premio letterario di cui sono stati protagonisti Sciascia, Consolo e Bufalino?». «Il premio Leonardo Sciascia-Racalmare in 26 anni non ha mai selezionato né premiato un libro che tratta di mafia.

Mi preoccupa e inquieta, dunque, che nell'anno in cui giungono in finale tre libri che parlano di mafia e antimafia si apra una polemica nazionale», aveva replicato alle polemiche il presidente della giuria Gaetano Savatteri.

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