Cultura e Spettacoli

Robert Doisneau, Paris en liberté allo spazio Oberdan

Difficile non immaginare la rassegna allo Spazio Oberdan fino al 5 maggio come se fosse un omaggio a Gabriele Basilico

Robert Doisneau, Paris en liberté allo spazio Oberdan

"Doisneau è il fotografo dei piccoli gesti, degli umili, dei baci degli innamorati, dei bambini che giocano, degli artisti di una Parigi d'antan.." osserva il vice presidente e assessore alla cultura della Provincia di Milano, Maerna in occasione della presentazione della mostra "Robert Doisneau. Paris en linertè" che rimarrà aperta allo Spazio Oberdan di viale Vittorio Veneto 2 fino al 5 maggio. Una rassegna così bella che è difficile non poterla immaginare come se fosse un omaggio a Gabriele Basilico, morto il 13 febbraio, un grande fotografo internazionale che amava immortalare scene di vita urbana e soprattutto la sua architettura con tagli speciali visti con gli occhi di chi conosceva la materia. Basilico scelse di non fare l'architetto ma di mettere in risalto ciò che l'arte del costruire potesse parlare con la sua forza, le sue geometrie, i luoghi della memoria, quelli più remoti o dimenticati non senza tralasciare il segno, la traccia di una matita come un progettista fa su di un foglio o per mezzo ora di un pc. E' per questo che mi auguro che al di là di invitare giovani e meno giovani ad andare a vedere una mostra così bella e così completa come solamente nella Parigi dell'autore si può fare, ossia perchè tutti possano comprendere quanto la fotografia sia un'arte pari alle altre, segno di un tempo che ha permesso di vedere la realtà per quella che è e non solo per come la immaginiamo, sebbene anche uno scatto ha la sua interpretazione e ogni artista sceglie il modo con cui esprimersi. In Italia manca una politica culturale sebbene il nostro sia un Paese ricco di capolavori, ma nessun governo ha mai pensato di investire come in Francia o in Inghilterra in questo settore. Anche il prezzo per visitare una mostra dovrebbe essere più accessibile a giovani o anziani, in inghilterra i musei sono gratuiti, ad esempio, ed è un bene per la nazione. Con la cultura ci si arricchisce la mente ma si possono fare anche affare attraverso di essa, ma la fruizione deve essere libera o a un prezzo "politico".

Torniamo alle 200 fotografie originali di Doisneau esposte che testimoniamo un binomio inscindibile tra uno dei più grandi fotografid el Novecento e la città che ha più amato e immortalato con il suo obiettivo, un'iniziativa della Provincia che ringrazia l'Atelier Doisneu, i Fratelli Alinari, La Fondazione per la Storia della Fotografia e di Civita, l'ATM con il patricinio della Ville de Paris.

Le immagini selezionate da un vasto archivio dell'autore (450 mila negativi), sono state scattate dal 1934 al 1991 e si può capire come l'autore che amava paragonarsi a Eugène Atget, ha percorso fotograficamente le periferie di Parigi per impossessarsi dei tesori che i suoi contemporanei trasmettevano incosciamente. Ci troviamo davanti a una Parigi umanista e sublime che si rivela nella nudità del quotidiano, un lavoro intimo, poetico, spettacolare, un vasto album di famiglia dove ci si può anche riconoscere per chi in parallelo ha vissuto quegli anni. Durante tutto il periodo di apertura, eventi collaterali saranno dedicati a Parigi, tra questi fino a domani sera, venerdì 22 febbraio e compreso questa sera, "Paris au cinema" a cura della Fondazione Cineteca Italiana che presenterà alcuni capolavori come Ninotchka, Zazie dans le metrò. A bout de souffle. Le 400 coups. Prix de beauté e altri...Il martedì e il giovedì la mostra è aperta dalle 10 alle 22 e venerdi, sabato e domenica dalle 10 alle 19,30. Lunedì chiuso. Biglietti 9 Euro; ridotti per studenti sotto i 18 anni e anziani /,50 Euro e 3,50 per le scuole. Gratuito per i minori di 6 anni, portatori di handicap e insegnanti con le classi, nonchè giornalisti. L'autoguida per la mostra è gratuita per tutti.

Il percorso espositivo è stato suddiviso per varie tematiche, un'emozionante passeggiata lungo la Senna, nei bistrot, negli atelier di moda, nelle gallerie d'arte della capitale francese e naturalmente nei luoghi prediletti dagli innamorati immortalati in bianco e nero. Ma possiamo vedere come erano fatti i mercati di Les Halles, oggi scomparsi per fare posto a nuove case, i caffè degli esistenzialisti di Saint Germain e poi ammirare da vicino la famosa foto che ha fatto il giro del mondo "Bacio all'Hotel de Ville" (due giovani che si baciano davanti al comune di Parigi tra le macchina e la gente che passa distratta). Non mancano i clochard, i luoghi delle antiche professioni, i parchi, i giardini...

Doisneau volle impossessarsi dell'umanità generosa e sublime dlla sua città. Dopo essersi diplomato all'Ecole Estienne, il noto fotografoi scoprì la fotografia mentre lavorava in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti framaceutici. Nel 1931 divenne operatore di Vigneau e nel 1934 è fotografo delle officine Renault da dove viene licenziato 5 anni più tardi per assenteismo. Nel 1939 diventa fotografo illustratore free.lance e nel 1946 entra definitivamente nell'agenzia Rapho. Nel 1974 la Galleria di Tolosa, Chateau d'Eau espone le sue opere e a partire dagli anni Settanta ottiene i più importanti riconoscimenti. La allora le sue foto divennero afmose in tutto il mondo. Morì nel 1994. Per informazioni www.provincia.milano.it/cultura. tel.02-7740.6302/6381.

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