Cultura e Spettacoli

"On the street" con Nicoletta Fontana

Il viaggio come fonte d’ispirazione. Un viaggio attraverso i continenti, ma anche attraverso l’anima, la politica, le religioni

Uno scatto di Nicoletta Fontana
Uno scatto di Nicoletta Fontana

Diceva Oscar Wilde: "L'originalità che chiediamo all'artista è l'originalità del trattamento, non del soggetto. Solo chi è senza fantasia inventa. Il vero artista è noto per l'uso che fa di ciò di cui si appropria, ed egli si appropria di tutto". Di tutto questo è imperniato il lavoro di Nicoletta Fontana. Nella mostra On the street, che a partire da domani sarà ospitata dalla Galleria Federica Ghizzoni (via Cagnola 26) a Milano, il viaggio è l’ingrediente principale. Un nomadismo programmato e ben strutturato misto ad una voracità visiva il cui risultato finale va oltre la fotografia documentaristica da reportage per assumere una connotazione più partecipata e condivisa.

L’artista non è interessata alla sola riproduzione oggettiva degli eventi, la sua scelta si concentra su situazioni nelle quali è possibile osservare anche degli aspetti inconsueti che riusciamo a cogliere pienamente perché ricontestualizzati e riportati alla loro dimensione umana e sociale. Di grande importanza anche la cultura artistica americana e il suo interesse nei confronti della pop art, della street art e del graffitismo. L’artista, infatti, non solo si mescola alla gente stando a diretto contatto con essa, si inoltra nei sobborghi delle città alla ricerca di quelle che reputa le più efficaci creazioni della cultura artistica attuale, quelle azioni abusive che adottano la strada e i suoi muri come supporti attraverso cui sciogliere la loro anarchia creativa, espressione di un pensiero stratificato e libero, in sintonia con la temporalità fulminea e sintetica della comunicazione contemporanea. Successivamente alle centinaia di scatti avviene una selezione dei soggetti più interessanti che vengono stampati ed assemblati procedendo per accostamenti e sovrapposizioni, realizzando collages sagomati su forme preesistenti, le mappe geografiche, identificative della ricerca artistica della Fontana. L’esito di questa operazione preliminare, ma di fondamentale importanza nella sua procedura creativa, viene poi rifotografato e stampato in grande formato. Con le mappe sul Nord America l’artista crea una carta geografica che rappresenta la cultura, le città, le usanze, le contraddizioni, la vita e le persone che lo popolano.

È importante sottolineare che tutte le foto sono scatti originali eseguiti dall’artista direttamente sul posto, testimonianza oculare del suo reale passaggio in quei luoghi.

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