Cultura e Spettacoli

Torna «Millennium», contro l'invadenza del Grande Fratello

La quarta parte della saga post-Larsson lanciata con 2,7 milioni di copie, mette nel mirino gli spioni di computer e telefoni

Torna «Millennium», contro l'invadenza del Grande Fratello

«Io odio questa società. Dove siamo tutti sorvegliati. Ne ho abbastanza del Grande Fratello e delle autorità che ficcano il naso nella mia vita». L'essenza del quarto volume della saga Millennium è racchiusa in questa secca frase pronunciata dall'hacker Lisbeth Salander quasi alla fine di Quello che non uccide (Marsilio, pagg. 503, euro 22, traduzione di Laura Cangemi e Katia De Marco) di David Lagercrantz.

Questo thriller è stato voluto dalla casa editrice svedese Norstedts che ha trasformato in un successo miliardario i primi tre volumi firmati dal Stieg Larsson ( Uomini che odiano le donne , La ragazza che giocava con il fuoco , La regina dei castelli di carta ) e che ha reclutato una nuova penna per proseguire la serie, programmata in dieci volumi da Larsson, morto il 9 novembre 2004, prima che i suoi libri fossero venduti in tutto il mondo. Ci sono voluti quasi dieci anni di discussioni editoriali e legali per arrivare alla stesura di Quello che non uccide . Erland e Joakim Larsson, padre e fratello dello scrittore scomparso i quali hanno detto che la parte di proventi dalla vendita di Quello che non uccide spettanti alla famiglia Larsson andrà alla rivista anti-nazista Expo , non sono infatti riusciti ad accordarsi con la compagna del defunto, Eva Gabrielsson, la quale custodisce nel proprio computer le oltre duecento pagine autografe di quello che avrebbe dovuto essere l'effettivo quarto capitolo della saga. Nessuna di quelle pagine è stata utilizzata per Quello che non uccide .

Per costruire questa storia la casa editrice Norstedts e la famiglia Larsson hanno deciso di comune accordo di scegliere un autore che non avesse avuto nessun rapporto con il creatore della saga Millennium . Un giornalista dalla formazione totalmente diversa e che proprio per questo potesse affrontare l'impresa libero da schemi conosciuti o prevedibili. Quando è stato incaricato il giornalista David Lagercrantz, svedese, classe 1962, gli unici suoi precedenti editoriali conosciuti al di fuori della Svezia erano le biografie dedicate al fuoriclasse del calcio Zlatan Ibrahimovic e allo scienziato Alan Turing. Lagercrantz, in anni di reportage ha imparato a conoscere bene sia il sistema mediatico sia quello criminale moderno e leggendo Quello che non uccide ciò risulta evidente fin dalle prime pagine. «Ho sentito una grande responsabilità e devo dire anche una certa pressione. Non volevo deludere l'editore che aveva scelto me per questo progetto, ma allo stesso tempo volevo mantenere la mia identità di scrittore», ha detto Lagercrantz a Stoccolma mercoledì sera in occasione della presentazione ufficiale del libro, messo in vendita allo scoccare della mezzanotte in 25 nazioni (da notare che esattamente dieci anni fa, il 27 agosto 2015, usciva la prima parte della saga che in totale nel mondo ha venduto 80 milioni di copie). «Si può dire che ci sia un Larsson style nella scrittura, un capolavoro di finzione che ha però qualcosa di giornalisticamente autorevole. Ho capito - ha aggiunto - che sarei stato patetico a provare ad imitarlo e a quel punto mi sono sbloccato. Dunque non cercate nessuna similitudine nel linguaggio».

Il reporter sa che sono passati dieci anni da quando venne pubblicato per la prima volta Uomini che odiano le donne , sa quanto siano cambiati i meccanismi editoriali del thriller nordico, ma anche come si siano modificati i meccanismi spionistici internazionali. Scandali come quelli legati a Julian Paul Assange e al sito WikiLeaks e al traffico delle informazioni internazionali non potevano che essere linfa vitale da utilizzare come plot per costruire le nuove avventure del giornalista Mikael Blomkvist e dell'hacker sociopatica Lisbeth Salander. Il titolo originale svedese, Det som inte dödar oss , è suggestivo ma criptico, mentre quello scelto per l'edizione in lingua inglese (che arriverà nelle librerie l'1 settembre) è The Girl in The Spider's Web , cioè «La ragazza nella Rete del ragno», che rimanda a The Girl with Dragoon Tattoo , il titolo inglese della prima parte della saga, e soprattutto spiega il punto nodale del thriller: la nuova scena mondiale di Internet.

Il romanzo, la cui prima edizione è stata stampata in 2,7 milioni di copie, si apre con Lisbeth che si risveglia da un sogno e che successivamente «si siede al computer e inizia la caccia». La seconda immagine che arriva ai lettori è quindi quella dell'«occhio che tutto vede», ovvero una descrizione specifica delle attività svolte dall'Nsa (la National Security Agency) che «sin dalla sua fondazione nel 1952 si occupa di spionaggio di segnali elettromagnetici, oggi soprattutto del traffico Internet e telefonico. I suoi poteri sono stati ripetutamente estesi nel corso degli anni e attualmente intercetta oltre venti miliardi di conversazioni e messaggi al giorno». Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander si troveranno a incrociare il loro drammatico percorso esistenziale proprio con quest'ente. Mikael, depresso dalla crisi editoriale che sta vivendo il suo giornale «Millennium», è alla disperata ricerca di uno scoop che possa mettere la testata di nuovo al centro dell'attenzione dei lettori e per questo incontra Frans Balder, lo scienziato-luminare che ha dedicato tutta la sua carriera alle ricerche sull'intelligenza artificiale. La morte di quest'ultimo e la scomparsa del piccolo bimbo autistico August che a lui era stato affidato (e che forse custodisce nella propria mente un incredibile segreto) scatena le indagini di Mikael e lo farà ricongiungere con Lisbeth. La coppia svelerà un'incredibile operazione di spionaggio internazionale in cui l'Nsa viene in qualche modo manovrata dalla mafia russa e dove un gruppo di hackers criminali, gli Spiders, arrivano a saccheggiare idee e tecnologie, rivendendole poi per cifre astronomiche ad aziende high tech. Lisbeth, silenziosa e letale, risulta ancora una volta «una che non dimentica torti e soprusi» e che «ristabilisce gli equilibri».

Per farlo fra le pagine di Quello che non uccide dovrà affrontare il passato maledetto della sua famiglia, soprattutto quello di suo padre e di sua sorella.

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