Cultura e Spettacoli

Per vivere nel mondo di oggi ​serve una (s)fortuna sfacciata

Nel romanzo di Simone Vesentini sogno e realtà si mescolano per raccontare una generazione di italiani che vorrebbero un'esistenza diversa. Ne nasce un'avventura divertente e piena di speranza

Per vivere nel mondo di oggi  ​serve una (s)fortuna sfacciata

Marco Angeli è un impiegato come tanti. La sua vita avrebbe potuto prendere una piega diversa. Diversa dalla monotonia ordinaria di giornate divise tra la casa e l’ufficio (con in mezzo le lunghe code nella sua utilitaria scassata).

Diversa dalla tirannia di un capo ignorante che poco ama i suoi vezzi letterari o anche semplicemente il fatto che Angeli sia un po’ meno grigio di lui. Ad Angeli non resta, in una estate caldissima che sognare un mondo un po’ diverso. Un mondo dove quel minimo di giustizia potrebbe far andare la sua esistenza in maniera diversa. Ma i sogni non si avverano. Il mondo continua a girare storto. Solo che un rapinatore dopo un colpo violento e non andato a finire niente bene finisce steso morto in una proprietà abbandonata proprio sul percorso in cui Angeli va a fare allenamento alla mattina -tenersi in forma è il suo modo di ribellarsi all’esistenza. E così quest’uomo che dalla vita ha avuto poco si trova improvvisamente di fronte ad una borsa piena zeppa di denaro. Una borsa che può cambiare tutta la sua vita e la cambierà ma non nel modo che si aspetta questo impiegato stanco di essere vessato.

Inizia così il primo romanzo di Simone Vesentini, Una disonesta fortuna sfacciata, pubblicato da Sillabe di Sale editore (pagg. 184, euro 15). La trama si sviluppa poi in una narrazione picaresca che porta il protagonista sino a Cuba prima, molto vicino alla gloria letteraria poi, e vicinissimo alla galera nel finale. Almeno sino a che un colpo di “sfortuna” lo libera dai guai grossissimi che avrebbe potuto procurargli in colpo di fortuna iniziale... Dire di più della trama sarebbe far torto all’autore, va invece detto che il romanzo da conto molto bene di una generazione a cui l’Italia di oggi va stretta e che fa molta fatica a ritagliarsi un ruolo. Vesentini, a differenza di altri autori, non la racconta in maniera piagnona, anzi. Il suo personaggio è un lottatore che nelle pieghe della vita di provincia non rinuncia a sognare. Come molti ha solo bisogno di una piccola svolta. E caparbiamente la cerca e la trova. Da questo punto di vista il personaggio di Marco Angeli è molto à la Hemingway, l’ambientazione parzialmente cubana è quindi quasi citazionista.Non resta che sperare che la fortuna assista allora anche l’autore di questa opera prima che racconta con garbo un pezzetto di mondo.

Il pezzetto di mondo di quelli che non vogliono smettere di sognare.

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