Dai violini alle galline, così sono nati i 3mila gemellaggi dei Comuni
20 Marzo 2011 - 17:53L'Aiccre (la sezione italiana del Consiglio dei
Comuni e delle Regioni d'Europa) promuove
i legami internazionali delle comunità locali,
una realtà culturale ed economica importante
che pesa poco sulle casse municipali, perché
le risorse sono a carico dell'Unione europea
Ci sono città e paesi che condividono il nome. Altri hanno la musica o la cucina per comun denominatore. Altri ancora devono la loro amicizia alla storia o addirittura al caso. Sono innumerevoli e talvolta curiosi i motivi che hanno spinto i Comuni a stringere amicizia con omologhi esteri. E, secondo l'Aiccre, la sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, sono oltre 3mila i gemellaggi tra i Comuni italiani e quelli di altri paesi europei.
Guardando a quelli più originali, non possono non stupire rapporti nati nel segno del destino. Come quello tra Spinadesco (Cremona) e Soyons, in Francia, dove durante una festa comunale furono lanciati in aria alcuni palloncini con dei messaggi di amicizia; uno di questi è arrivato fino alla cittadina lombarda, spingendo il sindaco a mettersi in contatto con il suo collega francese. Un copione simile anche quello che ha fatto nascere un gemellaggio tra Carisolo (Trento) e Daun, in Germania.
La musica è invece il filo che unisce Cremona e Kazanlak (Bulgaria) visto che nella cittadina balcanica si trova una fabbrica di strumenti musicali di nome, appunto, Cremona. Sulle note musicali è nato anche il gemellaggio tra Salle (Pescara), zona di produzione di corde armoniche, e Reghin (Romania), dove vengono fabbricate invece le casse di violino.
Così come il gemellaggio, nato nel 2004, tra Sochaczew (Polonia), dove è nato Federico Chopin, e Riese (Treviso), patria di Pio X, promotore della musica sacra.
La passione per la bicicletta ha segnato l'inizio del rapporto tra Ferrara, dove questo è mezzo più usato, e Saint-Etienne (Francia), patria di una delle principali fabbriche europee di bici. Tra Forlimpopoli (Forlì-Cesena) e Loubet (Francia) c'è di mezzo invece la cucina perchè nella prima è nato il padre della gastronomia italiana Pellegrino Artusi, nella seconda il re degli chef.
Unite fin dalla nascita, per via dello stesso nome, sono Celle Ligure (Savona) e Celle (Germania), in contatto già dagli anni Sessanta ma gemellate dal 2001. Così come Colfelice (Frosinone) e Villafeliche (Spagna), omofono e quasi identico nella grafica a una frazione del comune laziale.
Carpineto romano (Roma) e Wadowice (Polonia) hanno invece stretto amicizia per lo stesso vanto di aver dato i natali a due pontefici, rispettivamente Leone XIII e Giovanni Paolo II. Il legame tra le due abbazie benedettine ha invece spianato la strada al gemellaggio tra Frassinoro (Modena) e La Chaise Dieu (Francia) mentre ragioni storiche legano indissolubilmente Nardò (Lecce) e Hof Hacarmel Atlit (Israele), gemellate dal 2007: dal primo comune sono partiti, tra il 1943 e il 1947, migliaia di profughi ebrei diretti al secondo, dove era allestito un altro campo. Nel settembre del 1943, infatti, la Puglia divenne un vero e proprio rifugio per gli ebrei balcanici, all'epoca del cosiddetto Regno del Sud, quando la sede del legittimo governo italiano era Brindisi.
Il rapporto tra gli istituti professionali specializzati nel legno e fra le segherie ha spinto a gemellarsi San Giovanni al Natisone (Udine) e Kuchl (Austria). Muove i primi passi da un'amicizia tra squadre di calcio il gemellaggio tra Gattatico (Reggio Emilia) e Zierenberg (Germania), invece, i rapporti tra università hanno dato vita a quello tra Corciano (Perugia) e Pentling (Germania). Stessi settori economici di punta sono invece il motivo del gemellaggio tra Castiglione Garfagnana (Lucca) e Isola (Francia), entrambi dediti alla castanicoltura. La gallina di Polverara e il gallo de Moron sono, poi, il comun denominatore di Polverara (Padova) e Jimena (Spagna), noti appunto per le due pregiate razze ovicole.
Da nord a Sud sono numerosi i comuni italiani che hanno scelto la strada dei gemellaggi per gettare le basi di scambi culturali e anche economici. Sempre in base ai dati dell'Aiccre, che promuovere i gemellaggi come motore della cittadinanza europea, i rapporti più numerosi sono quelli con la Francia (888) e la Germania (435) ma se ne contano parecchi anche con l'Austria (101), la Polonia (95), la Grecia (92), l'Ungheria (75), il Regno Unito (68) e il Belgio (55).
«In passato, negli anni dell'emigrazione italiana nel mondo, i gemellaggi nascevano soprattutto tra i paesi di provenienza e quelli dove i nostri connazionali andavano a vivere per lavorare, soprattutto in Francia, Belgio, Olanda - sottolinea Emilio Verrengia, segretario generale aggiunto Aiccre -. Ora la Commissione europea privilegia i gemellaggi con altri Paesi, come i Balcani, Malta, la Croazia, la Romania. Abbiamo costruito l'Europa delle nazioni e ora, attraverso i gemellaggi, vogliamo costruire un'Europa dei popoli e cementare l'appartenenza all'Europa».
Al di là dei Trattati, infatti, è importante creare un'osmosi alla base. E l'istituzione più vicina ai cittidini, si dice da sempre con ragione, è il Comune. Che attraverso il gemellaggio con una comunità straniera può creare preziose occasioni di incontro e di scambio, culturale, sportivo ma anche economico - per i suoi cittadini. Soprattutto, ma non solo, per quelli più giovani.
«L'Aiccre - spiega ancora Verrengia - promuove una serie di iniziative con i nostri enti associati: organizziamo per gli amministratori seminari di formazione in Italia e, due volte l'anno, all'estero».