Come decorare le feste fra tradizione e novità

Consigli utili per colorare i giorni di fine anno con idee sorprendenti

Il decorare la casa, un albero, un camino, una scala, una porta, durante il periodo delle feste natalizie non è certamente un usanza soltanto italiana. In ogni parte del mondo avviene qualcosa di simile. In Danimarca per esempio l'albero è illuminato da vere candele di cera, non dalle lampadine. Cuori di carta tremolanti fatti in casa, cestini appesi pieni di cioccolato, stelline e fili di piccolissime bandiere danesi completano la decorazione.
In Svezia le case sono addobbate con decorazioni fatte con la paglia, con dei fiori soprattutto rossi, rosa, bianchi oppure celesti, e con dolcetti speziati che vengono poi appesi un poco ovunque. Curiosa la tradizione francese. I presepi tipici sono i «Santon», che nascono in Provenza durante la rivoluzione: il pungitopo rappresentava la corona di Cristo, il vischio il portafortuna, il rosmarino l'amicizia e l'edera l'affetto. L'albero una volta era appeso al soffitto della casa, solo più tarde fu messo in una vasca piena di sabbia e le prime palle furono le mele.
Anche in Giappone, pur se meno dell'uno per cento è di religione cristiana, si celebra il Natale, ma soprattutto sotto un punto di vista commerciale. Il 25 dicembre non è festa, ma in ogni modo strade e negozi sono decorati ed in casa gli abeti sono arricchiti con piccoli giocattoli,bambole, lanterne, candeline e ornamenti di carta tra i quali il più diffuso è quello che rappresenta un cigno. In Inghilterra il più popolare albero è quello che si alza a Trafalgar Square, qui, vicino alla statua di Nelson, un gigantesco abete rosso viene decorato durante una vera e propria cerimonia. È un albero dono della città di Oslo, in memoria dell'aiuto dato dagli inglesi durante l'ultima guerra.

I ghiottoni che sono invece alla ricerca di ricette dedicate ai pranzi natalizi, tipiche di ogni nazione, possono acquistare il bellissimo libretto Natale nel Mondo, realizzato da Renata Marraccini, Maria Pacini Fazzi editore.
(hanno collaborato:
Albino Boffi
e Gabriella Kuruvilla)

Commenti