Dopo l'annuncio del programma Aukus, il quale prevede acquisizione da parte dell'Australia di sottomarini nucleari in accordo con Londra e Washington, nella Royal Australian Navy spunta il piano di un drone subacqueo che fa invidia anche agli americani. Il governo di Canberra sta prendendo sul serio la "guerra sottomarina" che potrebbe riguardare il teatro del Pacifico, e non meno il suo ruolo essenziale nella regione come parte fondamentale di un argine anticinese.
L’Australia è pronta a schierare un sofisticato drone subacqueo, o Unmanned underwater vehicles (Uvv) per essere tecnici. Questa nuova piattaforma subacquea a pilotaggio remoto, secondo quanto si apprende, è stata sviluppata e ottenuta "molto più velocemente di quanto avrebbe potuto fare l'Us Navy", afferma l'azienda produttrice, la Anduril Industries Inc. , società comunque americana, specializzata in tecnologia di difesa e in particolar modo in sistemi autonomi avanzati.
Un squalo fantasma
Il Ghost Shark, questo il nome nel nuovo mezzo subacqueo atteso dalla Marina australiana, sarebbe la dimostrazione concreta che gli Uuv possono essere "progettati e costruiti rapidamente" scrivono su DefenseOne. Ciò viene dichiarato anche se i dettagli tecnici divulgati sono scarsi, nonostante il prototipo di drone sottomarino sia stato mostrato nelle sue apparenti fattezze durante una presentazione avvenuta in Australia.
Alla base di questa bonaria "invidia" per lo schieramento anticipato dello squalo fantasma, ci sarebbero dei problemi di budget dell'Us Navy, che sta affrontando ben altri investimenti - anche nel campo dei droni aerei che verranno imbarcati su portaerei - e non avrebbe potuto puntare sull'acquisizione di questa ulteriore e nuova piattaforma nel breve tempo. Non è da escludere, anzi è molto probabile, che gli Stati Uniti abbiano già schierato mezzi subacquei di questa nuova tipologia, sebbene di grandezza minore, sviluppati a livello di prototipo e non solo.
Ricordiamo inoltre il veicolo subacqueo senza pilota extra-large "Orca", sviluppato dall'Us Navy per ottenere proprio una linea di droni subaquei armabili con missili da crociera, siluri, mine o semplicemente come "vettori" per rilasciare droni Uuv più piccoli. Sviluppato da Boeing, il primo dei cinque prototipi Orca previsti dal programma "Extra Large Unmanned Undersea Vehicles" è stato consegnato a dicembre, ma il programma sarebbe già in ritardo di tre anni e aveva superato il budget nel 2022.
Perché l'Australia?
"Non è un caso che il programma Ghost Shark si stia svolgendo in Australia", ha dichiarato all'attenzione della stampa il direttore strategico di Anduril, l'azienda americana che non si è fatta problemi nel divulgare la realtà dello stato delle cose: “Sapete, semplicemente non c'era l'opportunità di farlo negli Stati Uniti in virtù del programma di registrazione della Marina. Penso che ciò che abbiamo dimostrato, o che siamo in procinto di dimostrare, è che questo tipo di capacità può essere sviluppato molto più velocemente, in modo molto più economico e in modo molto più intelligente”.
I funzionari di Anduril non hanno diffuso informazioni ufficiali riguardo le dimensioni o le potenziali missioni dell'Uuv denominato Ghost Shark; hanno solo presentato un prototipo "analogo" a quello che compariva nei bozzetti (in foto, ndr), affermando di aver firmato un accordo con la Royal Australian Navy e il Defense Science and Technology Group nel maggio 2022. Il piano prevede l'entrata in produzione di un veicolo pronto allo schieramento entro la metà del 2025.
Una nuova arma per "dissuadere" l'avversario
I droni subacquei sono solo una parte delle nuove piattaforme che potrebbero rappresentare elemento di dissuasione per l'espansionismo della Cina nella regione dell'Indo-pacifico. Una potenza, quella di Pechino, che oramai conta più navi da guerra e più missili degli Stati Uniti nel Pacifico occidentale. Tra le maggior preoccupazioni degli americani e dei loro alleati e partner, la possibile e temuta invasione di Taiwan.
Gli australiani si attendono che gli Squali fantasma vengano ostruiti in "grand numero". Avendo già avviato la costruzione del sito che li produrrà.
Il Ghost Shark non fa formalmente parte dell’iniziativa Aukus, l’accordo stretto tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia per costruire congiuntamente un sottomarino a propulsione nucleare quale vettore per condividere quelle che sono menzionate come "tecnologie emergenti", ma potrebbe anche entrare a farne parte in futuro.Secondo quanto reso noto dall'affidabile H.I. Sutton, anche Russia, Cina e Giappone , ma anche Francia e Regno Unito stano lavorando a progetti analoghi.
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