Dimesso dall’ospedale muore a sette anni Per i medici non era grave

PaviaSta male, viene portato al San Matteo di Pavia per una visita, lo dimettono e muore a 7 anni. Il sostituto procuratore di Pavia Pietro Paolo Mazza ha aperto un'inchiesta «per accertare eventuali responsabilità» e ha disposto l'autopsia. Il piccolo, Alessandro Bedin, da una settimana soffriva di problemi intestinali accompagnati dalla febbre. i Una forma influenzale aveva diagnosticato il medico di famiglia. Ma mercoledì sera le condizioni di salute del piccolo peggiorano. Il mal di pancia si fa insopportabile, la diarrea non si arresta. È così che il padre lo carica in auto e arriva con lui alle 23.30 al pronto soccorso pediatrico del San Matteo. Il medico lo visita davanti al genitore che ora racconta: «Gli hanno provato la febbre, aveva solo qualche linea sopra i 37. Il dottore ha auscultato i polmoni: sembrava andasse tutto bene».
A questo punto il pediatra dimette il piccolo e prescrive di tenerlo idratato con acqua e sali minerali. La famiglia si attiene scrupolosamente ai consigli dei sanitari. La madre veglia il figlio tutta la notte. Ma alle 7.30 Alessandro ha una crisi. Piange dal male. Rantola poi il viso diventa cianotico. Immediata la telefonata da casa Bedin al 118 di Pavia. In pochi minuti, sul posto, arriva ambulanza e automedica con un rianimatore a bordo. Le manovre di rianimazione iniziano già in abitazione e proseguono fino in ospedale. Tutto inutile. Il bambino arriva già privo di vita. Ora la madre piange sconsolata: «Forse se l'avessero trattenuto in ospedale e gli avessero fatto un prelievo del sangue magari le cose sarebbero potute andare diversamente». Così la famiglia si è rivolta a un avvocato, Marcello Perrone: «I genitori hanno il diritto di sapere se è stato fatto tutto il possibile per impedire la tragedia. Di fronte a un fatto grave come la morte di un bimbo bisogna andare fino in fondo per valutare se ci siano state negligenze di qualsiasi tipo. Noi al momento sappiamo che il medico ha prescritto una cura molto blanda».
Intanto, il primario del reparto Materno-infantile del San Matteo, Mauro Stronati, difende l’operato della struttura: «Il medico che l'ha visitato è un primario di lunga esperienza. Ha effettuato uno scrupoloso accertamento ma il bimbo mostrava una dissenteria in remissione e non era così disidratato da rendere necesario un ricovero».

In ogni caso, la direzione sanitaria ha immediatamente avviato un'indagine interna che si va ad aggiungere a quella della magistratura. L'autopsia è stata disposta per stamattina. All'esame si prevede partecipi anche un medico legale di parte, nominato dalla famiglia del piccolo.

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