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Disabile inglese volerà da una lucciola ad Amsterdam. A spese del contribuente

A 21 anni, un ragazzo con problemi di apprendimento, non ha ancora provato le gioie del sesso. L'assistente sociale che lo segue, grazie a un fondo speciale per handicappati ha ottenuto i soldi per la trasferta olandese dove, spiega: «Le ragazze sono molto più protette delle prostitute di strada della Gran Bretagna»

In un vecchio film, il quasi ottantenne Paolo Stoppa chiede al «figlio» Nino Manfredi «venti sacchi» per pagare una prostituta perché se lui non fa l'amore con una certa frequenza sta male. Manfredi replica che, poiché la sua è una malattia, dovrebbe chiedere i soldi della «cura» alla mutua. «Figurati la mutua: non passa un "accidenti", figurati se passa una "donna"». Veramente i termini erano assai più espliciti, diciamo anatomici, e rendevano meglio l'immagine.
In ogni caso la pellicola, girata all'inizio degli anni '80 è stata ampiamente smentita, quanto meno per quanto riguarda i servizi assistenziali britannici che hanno provveduto a passare ... diciamo una donna a un disabile psichico. E poiché il mondo della prostituzione non è sicuro nel Regno Unito, l'hanno mandato in Olanda. Tutto a spese della pubblica amministrazione.
Il denaro arriva infatti dal fondo governativo Put People First (Metti la persona prima) 520 milioni di sterline, pari a 635 milioni di euro, destinati ad aiutare i portatori di handicap a vivere una vita indipendente. Tra cui appunto un ragazzo di 21 anni con difficoltà di apprendimento. Come rivela il tabloid britannico Daily Mail che ha scoperto lo stanziamento grazie al Freedom of Information Act (legge per libertà di informazione) che obbliga la Pubblica Amministrazione e condividere i dati con i cittadini.
L'assistente sociale che ha in cura il paziente lo ha descritto come un «giovane ansioso e frustrato», bisognoso di avere la sua prima esperienza sessuale. «Ha seguito due corsi di educazione sessuale e vuole provare cosa significa».Ha detto l'assistente sociale che ha poi spiegato il motivo della trasferta: «Le ragazze di Amsterdam sono molto più protette delle lucciole di strada della Gran Bretagna». In effetti la liberissima Olanda ha legalizzato la prostituzione sin dal 1815, salvo poi costringere nel 1996 le circa 25mila lucciole presenti nel suo territorio a pagare le tasse. La «più antica professione del mondo» viene attualmente esercitata alla luce del sole, o delle lampade elettriche di sera, in tre «Quartieri Rossi»: Walletjes, Singel e Pijp. Le signorine, come è noto, sono in vetrina ed espongono le loro grazie, grosso modo come mamma le ha fatte, ai passanti che poi contrattano la prestazione.
«Lasciamo dunque che si diverta un po'- ha pertanto concluso l'assistente sociale che ha avallato la trasferta nella terra dei tulipani -. Non è meglio che tutto ciò avvenga in un modo in cui lo si possa controllare, offrirgli assistenza, in modo da soddisfare i suoi bisogni di crescita in un ambiente sicuro? Rifiutargli questa possibilità sarebbe come violare i suoi diritti umani».
Altre richieste presentate ricorrendo al Freedom of Information Act hanno poi rivelato che alcuni «council» britannici abbiano usato il denaro del fondo per portare i loro assistiti in club dove si pratica la lap-dance o pagare i costi d'iscrizione a siti internet di appuntamenti. Una realtà che ha mandato su tutte le furie Matthew Elliot, presidente di The Taxpayers' Alliance, l'associazione dei contribuenti britannici.

«È essenziale - ha detto - che quando si tratta di denaro pubblico vi siano presenti sistemi di controllo che ne impediscano il suo spreco». Resta solo da precisare che gli inglesi, che come è noto amano gli acronimi, indicano il Freedom of Information Act con un semplice «Foia». E non andiamo oltre.

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