Cultura e Spettacoli

Il divetto Haley Joel Osment: pochi film per non bruciarmi

Il divetto Haley Joel Osment: pochi film per non bruciarmi

Lucio Giordano

da Giffoni

La camicia coloniale da texano in vacanza lo fa sembrare più grande della sua età. Per non parlare dei modi misurati simili a quelli di un navigato consulente finanziario alle prese con le analisi di mercato. E invece Haley Joel Osment ha solo diciassette anni appena compiuti: ma è già un divo, la prima star internazionale della trentacinquesima edizione del festival per ragazzi di Giffoni.
Nomination all’Oscar come miglior attore protagonista nel ’99 per Il sesto senso, nel quale era un bambino tormentato dalle visioni di persone morte, Osment, diretto da Spielberg, arriva al successo vero da pinocchio futuribile in A.I. Intelligenza artificiale. Come tanti bambini prodigio del mondo del cinema avrebbe potuto rovinarsi la vita tra soldi droga e deragliamenti esistenziali. Invece dalla sbornia di popolarità, che ha spazzato le carriere di Drew Barrymore o del piccolo Macaulay Culkin, ne è uscito sano come un pesce e più saggio di un maestro zen. Dice pesando bene le parole: «Il merito è di mia madre insegnante e di mio padre attore. Sono stati loro a guidarmi in questi anni tumultuosi. Mi hanno spiegato che in fondo recitare era un bellissimo gioco, ma che non avrebbe dovuto sconvolgere in nessun modo la mia vita. E così è stato. A Los Angeles, dove abito, conduco una vita normalissima, la stessa di tanti miei coetanei: passeggiate con gli amici, partite di bowling o di pallacanestro».
Nonostante la statura non certo titanica, il giovane Osment è infatti un bravissimo giocatore di basket e appena può non si perde un incontro dei Giants. Proprio sul mondo della pallacanestro è ambientato il nuovo film che Osment si appresta ad interpretare: Home of the Giants, biografia del regista Rusty Gorman.
Sul set ci tornerà a distanza di due anni dal suo ultimo film, Secondhand Lions: «Sono stato fermo a lungo perché non volevo bruciare la mia carriera con scelte sbagliate», dice Osment con il tono di un attore consumato. Scelte che il giovane Joel concorda con il padre. Sempre. E se gli domandi cosa gli piaccia del successo ti risponde: «Tutto, ma senza esagerare. Da grande comunque voglio continuare a lavorare nel cinema, il mio ambiente naturale». E sulle ragazze che anche qui a Giffoni gli ronzano intorno dice che per il momento gli interessano ma solo per fare nuove esperienze: «Sono troppo giovane per fidanzarmi seriamente» spiega con sguardo malandrino.
Tutto secondo un copione ben studiato, dunque. Meno male che almeno sugli animali, il giovane Joel ha idee originali. In casa ha ammaestrato due gechi e due ranocchie.

Per un sussulto divistico in casa Osment, al gran completo in questi giorni sulla costiera amalfitana, forse bisognerà attendere che cresca la piccola Emily, tredicenne interprete della serie Friends e di Spy Kids. Bionda, occhi azzurri, ha accompagnato il fratello a Giffoni. Ma il prossimo anno, se invitata, ha promesso di tornare. Stavolta come star.

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