E' boom di disoccupati, superata quota 2 milioni: tasso ai massimi dal 2004

La disoccupazione schizza a livelli record: sfondata la soglia dei 2 milioni. Il tasso è salito all’8% dal 7,8% di settembre. Confindustria: "La fase di caduta libera è finita ma abbiamo davanti un periodo difficile"

E' boom di disoccupati, 
superata quota 2 milioni: 
tasso ai massimi dal 2004

Roma - La disoccupazione schizza a livelli record, con il numero dei senza lavoro che a ottobre, per la prima volta dal marzo del 2004, sfonda la soglia dei 2 milioni. A lanciare l'allarme è l'Istituto di statistica nazionale che rileva il valore massimo dal novembre del 2004. Intanto il leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, a ribadire come la strada per la ripresa sia ancora difficile: "La fase di caduta libera è finita e abbiamo alle spalle la peggior crisi dal dopoguerra ad oggi". Non si tratta, quindi, "di essere ottimisti o pessimisti" ma di considerare il fatto che "abbiamo davanti un periodo difficile".

Boom di disoccupazione A ottobre - comunica l’Istat - il tasso di disoccupazione è salito all’8% dal 7,8% di settembre (+1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso), raggiungendo il valore massimo dal novembre del 2004. Il numero delle persone in cerca di lavoro è quindi 2.004.000, in aumento del 2% (+39mila persone) rispetto a settembre e del 13,4% (+236mila) su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile a ottobre è aumentato al 26,9% dal 26,2% di settembre, con una crescita del 4,5% rispetto a ottobre dell’anno scorso.

La Cig frena l'impatto L’occupazione regge l’impatto della crisi economica grazie agli ammortizzatori sociali. A ottobre - secondo le stime provvisorie dell’Istat - il numero di occupati è stato pari a 23.099.000 (dati destagionalizzati), invariato rispetto a settembre ma inferiore dell’1,2% (pari a -284mila persone) su base annua. Un andamento che si mantiene stabile da luglio, dopo mesi di progressiva discesa, con la cassa integrazione che ha frenato quindi il calo degli occupati. Il tasso di occupazione - aggiunge l’istituto di statistica - a ottobre è pari al 57,6%, con un -0,1 punti percentuali rispetto a settembre e -0,9 nel confronto con ottobre dell’anno scorso.

Il monito della Confindustria Secondo la Marcegaglia, la fase più difficile è alle spalle, ma la strada per tornare a crescere è lunga e complicata. Gli industriali vedono, infatti, una congiuntura ancora complessa. "Abbiamo alle spalle - ha detto la Marcegaglia - 13 mesi di crisi pesantissima, la peggiore dal dopoguerra, e la fase di caduta libera è finita. Dunque il peggio è alle spalle e ora siamo su un percorso lento, complicato, lungo e difficile di ritorno alla crescita".

Dunque, il Paese "ha ancora davanti un periodo difficile", ha aggiunto il numero uno degli industriali sottolineando che, proprio in questo momento, le imprese sono chiamate a "riprogettare la capacità di stare sui mercati" e a "intercettare la domanda di consumi di paesi come Cina, India e Brasile" che non hanno smesso di crescere. Certo, per gli imprenditori "il cambio dollaro-euro a 1,50 rende - ha concluso - la vita veramente complicata e il lavoro diventa quasi impossibile".

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