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E il ct punta sul blocco romanista

«Chi crede che De Rossi e Pirlo non possano giocare insieme non capisce nulla di calcio»

nostro inviato a Kaunas

Togliersi il freddo delle Far Oer di dosso, qui viene naturale. Ventotto gradi, estate piena. Il problema è che stasera allo stadio Darius e Girenas (due piloti dell’aeronautica militare lituana che tentarono nel 1933 la transvolata New York-Kaunas ma precipitarono a 600 chilometri dalla meta) dovrà fare caldo anche nella testa degli azzurri perché non ripetano la frigida partita di sabato scorso. A sentire Buffon, pubblico ministero inflessibile nell’accusare la squadra di faciloneria, le premesse ci sono per cambiare registro e quindi l’unico rischio è «che l’ambiente dia per acquisito un risultato che invece non è così sicuro. Tutti sottovalutano la Lituania, ma basta pensare alla partita di Napoli – finì 1-1, primo sasso nell’ingranaggio della Nazionale di Donadoni – per capire la forza degli avversari».
Si ferma qui Buffon. Zero su Totti. Al termine di una settimana turbolenta, la nazionale vuole archiviare il caso. Proprio nel momento in cui Donadoni costruisce la sua nazionale su un miniblocco giallorosso: Tonetto, De Rossi e Perrotta. Che Donadoni abbia una certa predilezione per gli schemi di Spalletti è cosa nota: provata con successo a Bari contro la Scozia (con Toni a fare Totti e poi due gol), lo schema Roma è atterrato anche alle Far Oer ma con i risultati che conosciamo. Questa sera probabilmente si cambia, ma l’asse giallorosso si rinforza. «Chi crede che De Rossi e Pirlo non possano giocare insieme, allora non capice di calcio», è stata la stoccata del ct a chi metteva in concorrenza i due. E infatti a Kaunas la coppia, già sperimentata con Ucraina e Georgia, torna a menare la danza. Come sarebbe andata se Gattuso non fosse a rischio squalifica con la Francia perché sotto diffida, non si può sapere però nella partita che può orientare il futuro azzurro, Donadoni si affida alla diga giallorossa. Che ovviamente non parla di Totti, che è suo fratello di latte, e lascia l’incombenza a Perrotta. Che prima accende le candeline sulla torta giallorosa colorata di azzurro («se dovessimo giocare sarà una grande soddisfazione e ovviamente saremmo anche leggermente avvantaggiati visto che ci conosciamo, ma è inutile fare progetti. Aspettiamo questa sera»).
Poi, sull’argomento del giorno, si fa per dire visto da quanto dura il tormentone, se la cava con diplomazia senza però rinunciare a una puntura di spillo nei confronti di qualche suo compagno. Nomi non ne fa, ma la lista è lunga e Zambrotta è solo l’ultimo.
Gira che ti rigira aleggia il fantasma del capitano giallorosso. Tre suoi compagni titolari e lui che parla attraverso comunicati e interviste smozzicate. Incroci inaspettati che potrebbero costare il posto ad Alessandro Del Piero. Lui che alle Far Oer ha giocato a fare il Perrotta senza mai entrare troppo nella parte, questa sera corre il serio rischio di vederla dalla panchina la Lituania. Anche se le parole trasmettono un’altra impressione: «Io mi aspetto di giocare e di fare gol. Ho grande rispetto per l’allenatore e proprio per questo mi sono adattato a tutte le posizioni, anche se lo sapete, è a far la punta che mi trovo meglio».


Il messaggio è stato lanciato, stasera vedremo se qualcuno lo raccoglierà.

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