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Ecco Assuli, Sicilia buona e conveniente

U na cantina nuova e vecchia al contempo. Perché Assuli e da circa un anno la nuova ragione sociale di Alliata, con l'uscita di scena di Claudia Alliata di Villafranca e il passaggio delle consegna a Roberto Caruso, siciliano ed erede di un'importante famiglia di marmisti. Stessa l'impostazione produttiva, che punta tutto sulla genuinità e sulla tradizione di questo angolo di Sicilia a Mazara del Vallo. A cambiare sono i nomi e i tagli di alcuni vini, che appiono ora più messi a fuoco. Il progetto di Caruso è puntare maggiormente, rispetto al passato, sui vini monocultivar da uve autoctone: che vuol dire essenzialmente Nero d'Avola e Grillo.

Quattro i vini da noi assaggiati. Il più convincente, anche per un rapporto qualità-prezzo da standing ovation, è Lorlando 2015, che ha ottenuto anche i tre bicchieri della guida del Gambero Rosso. Un Nero d'Avola che fa soltanto acciaio dalla silhouette nitida e precisa, pieno in bocca, quasi masticabile, di grande persistenza. Un piccolo capolavoro che si può comprare per un pugno di euro. Quindi se ne trovate una bottiglia non esitate: acquistatela. Altro Nero d'Avola in purezza il Besi, classificato però Igt e con 18 mesi di maturazione in botte grande, morbido ed equilibrato. Tra i bianchi abbiamo provato il Fiordiligi, un Grillo in purezza che ha nella salinità il suo punto forte; e il più nobile Astolfo, che fa sei mesi di barrique «sur lies» (ovvero sui lieviti) e ha un'esaltante naso tropicale.

Completano i quadri, come si scriveva un tempo sugli album delle figurine, tra i rossi il Furioso (Perricone in purezza) e il Ruggiero (Syrah in purezzqa) e tra i bianchi il Carinda (Insolia al 100 per cento) e il Donna Angelica (blend di Catarratto, Grillo e Zibibbo).

Con l'etichetta Villa Carumè escono un Grillo, un Syarh e un Nero d'Avola.

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