L'"antipasto" era stato servito il dicembre scorso, quando dall'Avana era giunto l'annuncio che oltre tremila documenti dello scrittore Ernest Hemingway (1899-1961) custoditi alla «Finca Vigia», la sua leggendaria casa cubana, sarebbero stati messi a disposizione dei ricercatori e degli studiosi in formato digitale, dopo un lungo lavoro di restauro e archiviazione. Nel "baule" c'erano 3.200 pagine di documenti tra lettere, telegrammi, biglietti, quaderni e manoscritti, tra i quali un abbozzo sconosciuto dell'epilogo di «Per chi suona la campana», una copia originale della sceneggiatura del film «Il vecchio e il mare» basato sul suo libro omonimo, messaggi cifrati che confermano l'ipotesi della presenza di sottomarini tedeschi che si rifornivano di petrolio nella costa nord di Cuba durante la seconda guerra mondiale, centinaia di mappe e fotografie... Oggi invece è arrivato in tavola il "piatto forte", ossia la rivelazione che da quelle pagine di corrispondenza, molte delle quali inedite, emerge un Hemingway molto diverso da quanto finora eravamo abituati a pensare (e a leggere...). Le carte, studiate da un equipe di ricercatori cubani, svelano infatti nuovi dettagli sulla vita privata del premio Nobel della letteratura. In particolare, sembrerebbe che lo scrittore non era affatto un rude e selvaggio come amava presentarsi. Almeno è quanto Rosalba Diaz ha dichiarato in un'intervista al giornale cubano «Juventud Rebelde». Diaz è la studiosa che ha coordinato l'imponente progetto di digitalizzazione dei documenti inediti di Hemingway, custoditi nella villa Finca Vigia, la residenza dello scrittore da tempo trasformata in un museo e da poco restaurato dalle autorità cubane. «Da molte lettere emerge l'immagine di un Hemingway passionale ma anche tenero, quasi dolce, lontano da quello stereotipo di uomo selvaggio che gli era stata creata intorno», ha anticipato Rosalba Diaz, che ha annunciato come lo studio completo di tutto il carteggio cubano porterà alla scoperta di tante altre sorprese sulla vita intima dello scrittore statunitense. Intanto, dall'inizio del mese di febbraio la copia digitale delle oltre 3.000 pagine manoscritte di Hemingway è stata consegnata alla «John Fitzgerald Kennedy Library» di Boston (dove già si trovano molti altri manoscritti dell'autore di «Le nevi del Kilimangiaro», donati dalla quarta moglie del romanziere, Mary Welsh, che intrattenne buoni rapporti con la famiglia Kennedy) grazie a un accordo culturale tra Cuba e gli Stati Uniti. I documenti verranno messi a disposizione di ricercatori e studiosi a partire dal 21 giugno.
L'invio della copia digitalizzata dei manoscritti è l'atto finale dell'accordo tra il governo dell'Avana e gli Stati Uniti siglato nel 2002, grazie all'intervento del deputato del Congresso americano James McGovern, che prevedeva il restauro di migliaia tra fotografie, autografi e altri documenti dello scrittore custoditi a «Finca Vigia».Ecco l'Hemingway inedito. Macché rude e selvaggio. Era tenero e passionale...
Migliaia di lettere mai pubblicate dello scrittore americano svelano nuovi dettagli sulla vita privata di un autore culto del Novecento. La studiosa cubana: «Una persona lontana da quello stereotipo di uomo difficile che gli è stata creata intorno»
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