Ecco la vera birra: sempre con la schiuma e col boccale giusto

Dal flute alla pinta, dal weisenbecker al classico boccale, ci sono tanti bicchieri per bere la birra, ognuno adatto a un diverso tipo.
Se si parla di bionda, il problema del recipiente non si riduce a una semplice questione estetica: il contenitore è importante quasi quanto il contenuto e il bicchiere più che un semplice involucro, è il custode del gusto. A seconda della sua forma, esalta in maniera diversa le caratteristiche della bevanda che contiene e incide sulla spillatura, da cui dipende la quantità e la qualità della schiuma.
In Trentino dicono che una birra senza schiuma è come una signora senza ornamenti, quindi, se in quella che vi hanno servito ce n’è poca, rimandatela indietro: ce ne deve essere in abbondanza (due dita) e deve funzionare come un coperchio naturale, conservando aroma e fragranza e mantenendo invariata la temperatura.
Il bicchiere più conosciuto e inflazionato è la pinta, con la caratteristica forma a cono rovesciato e slargo subito sotto l'orlo, ma la gamma di contenitori è parecchio ampia. Moretti che produce birra dal 1859, consiglia di usare l’Altglass, cilindrico e sottile, per le birre ambrate, come la sua Grand Cru ad alta fermentazione, e rifermentata in bottiglia, dall’aroma speziato. Il Flute è raccomandato per le birre secche o per quelle particolarmente frizzanti in modo che mantengano la loro vivacità, mentre il Kölschglas, bicchierone cilindrico alto 15 centimetri, è adatto alla Kölsch prodotta a Colonia e in generale alle birre artigianali.
Un altro bicchiere classico è il Balloon, destinato alle cosiddette birre da meditazione, mentre il calice a tulipano, grazie alla sua bocca svasata che impedisce la formazione di una schiuma troppo abbondante favorisce la percezione olfattiva del profumo. È quindi adatto ai prodotti aromatici, come Moretti La Rossa, una birra doppio malto prodotta utilizzando una speciale qualità di malto d’orzo, essiccato e torrefatto secondo una ricetta che le dona un gusto di malto caramellato e un aroma dai toni speziati. Poi c’è la coppa che consente all’aroma della birra di sprigionarsi in maniera piena, riducendone progressivamente la schiuma. Adatta a birre profumate e corpose, la sua forma emisferica ne riduce progressivamente il perlage, e fa sì che il profumo si diffonda più facilmente.
Il boccale britannico, è nato per le ales ed è ideale per le stout - le birre scure irlandesi - ed è di è vetro spesso, per conservare la temperatura di cantina, e liscio per evidenziare lo scarso perlage, mentre il Weizenbecker è di tradizione tedesca: con una capacità «fissa» di mezzo litro, ha una svasatura alla sommità per contenere l’abbondantissima schiuma delle Weizen e delle Weissbier. Ma il re incontrastato delle birrerie rimane il Mass, il boccale tedesco con capacità da un litro dal vetro spesso che mantiene fredda la birra senza incidere sul naturale sviluppo della schiuma, e lavorato per valorizzarne il perlage.
Insomma, un modo sicuro per non «svilire» la birra è berla nel bicchiere adatto. Assolutamente vietato utilizzare detergenti per lavastoviglie nel lavaggio: sono i peggiori nemici della birra, perché lasciano patine sulle pareti che «divorano» la schiuma; e bisogna sempre ricordare che per una perfetta riuscita della spillatura è necessario usare il bagna-bicchieri.

Così facendo si abbassa la temperatura del vetro evitando al prodotto uno shock termico troppo elevato e si consente anche alla schiuma di non attaccarsi alle pareti, restando compatta più a lungo.

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