Eclissi di Sole, istruzioni per l'uso

Nella mattinata di venerdì 20 marzo si verifica il raro fenomeno, visibile anche dall'Italia. Ecco cosa fare per non danneggiare gli occhi. E come aprirsi una "finestra" sull'oscuramento totale in Artico

Eclissi di Sole, istruzioni per l'uso

L'eclissi solare è in arrivo. Ma attenzione agli occhi (in Italia) e pronti per la diretta con l'Artico. L'appuntamento è per la mattina di venerdì 20 marzo, quando la Luna oscurerà il Sole. Da noi e in buona parte dell'Europa solo parzialmente, il Sole si "spegnerà" totalmente più a Nord, sulle coste dell'Atlantico settentrionale, alle Isole Faeroer e alle Isole Svalbard. Il fenomeno è piuttosto raro e si verifica grazie all'allineamento di Sole, Terra e Luna. L'ultima volta in Italia è successo l'11 agosto 1999.
La copertura del disco solare andrà dal 50 per cento al Sud al 70 per cento al Nord e durerà un paio d'ore. Il culmine sarà alle 10.32 a Milano, le 10.31 a Roma e le 10.26 a Palermo. Per chi vuole godersi lo spettacolo dell'eclissi totale c'è la diretta streaming dall'Artico sul sito del Cnr. Le immagini arriveranno da dove l'eclissi avrà il massimo effetto, dalla base "Dirigibile Italia" nelle Isole Svalbard, tra le 10.10 e le 12.15 (qui il link: http://media.src.cnr.it/direttastreaming/6). Il picco di massima oscurità sarà dalle 11.10 alle 11.13. Il fenomeno, oltre a essere uno spettacolo per appassionati e non, è anche una grande occasione per la ricerca scientifica. "L'eclissi produce un calo veloce della radiazione solare e, di conseguenza, dell'energia disponibile per i processi chimici e dinamici soprattutto negli alti strati atmosferici - spiega Claudio Rafanelli, direttore dell'Istituto di acustica e sensoristica del Cnr (Idasc-Cnr) di Tor Vergata (Roma) -. Per il mondo della ricerca il fenomeno è importante perché è l'unico momento in cui è possibile osservare la corona solare e studiarne la composizione e la dinamica".

L'Idasc-Cnr ha attivo dal 1994 un progetto di ricerca sulle concentrazioni di ozono stratosferico in Antartide, in Argentina e a Ny Alesund (Isole Svalbard). Questi studi consentono di verificare l'efficacia dei programmi internazionali di protezione dell'ozono.
C'è un'allerta che riguarda i gestori di energia elettrica, perché l'eclissi potrebbe creare problemi agli impianti fotovoltaici. Poi c'è l'allarme degli oculisti. Il rischio che si corre fotografando l'eclissi senza precauzioni è molto alto, la retina si può danneggiare in modo irreversibile portando gravi danni agli occhi, fino alla cecità. Gli appassionati del selfie, della foto opportunity ma anche i semplici osservatori e curiosi sono avvisati. Proprio il fatto che il Sole sarà in parte visibile lo rende pericoloso per chi lo osserverà troppo a lungo con uno smartphone, una macchina fotografica o a occhio nudo. I danni si verificano senza alcun dolore e gli effetti sulla vista si avvertono alcune ore dopo l'esposizione, all'inizio si ha solo una sensazione di abbagliamento. Come proteggersi? Sono inefficaci vetri oscurati, occhiali da sole, pellicole fotografiche.

Occorre utilizzare appositi filtri oppure occhiali da saldatore con indice di protezione 14 che si possono acquistare nei negozi di ferramenta.

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