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Abi: "Chiudere subito il rinnovo del contratto"

Mandato della presidenza a Dalla Riva e Sabatini. Accordo sugli esuberi col Santander: saranno 90

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Stretta sul contratto dei bancari. L'Abi di Antonio Patuelli ha dato mandato all'unanimità al Casl, cioè al Comitato interno guidato da Ilaria Dalla Riva che si occupa di trattare con i sindacati, e al direttore generale Giovanni Sabatini di chiudere in tempi rapidi. L'accelerazione arriva dopo la decisione di Intesa Sanpaolo di anticipare l'aumento richiesto di 435 euro. Un segnale politico pesante, quello della prima banca italiana, che si era già sfilata dai negoziati gestiti da Palazzo Altieri.

Non solo il pressing dell'Abi cade a ridosso di una tre giorni che, da qui al 9 novembre, vedrà prima due riunioni «ristrette» cioè tra il Casl e i leader delle 5 principali sigle sindacali, poi la «plenaria». Si punta alla firma entro fine mese, così da dare al settore un inquadramento contrattuale più adatto alle molteplici sfide sul tavolo, a partire dalla digitalizzazione.

Se la madre di tutte le battaglie deve ancora concludersi per la Fabi di Lando Maria Sileoni (in foto), Fisac, First Cisl, Uilca e Unisim, trova intanto composizione il caso del Santander Consumer Bank e del riassetto della rete. Saranno 90 i dipendenti, tra prepensionamenti e uscite incentivate, che lasceranno il gruppo specializzato nel credito al consumo sui 738 complessivi. Evitati quindi i licenziamenti, uno spauracchio per le banche secondo solo alla cassa integrazione. Chi ha i requisiti sarà accompagnato ad aderire volontariamente al Fondo esuberi, il principale ammortizzatore sociale del settore che offre uno scivolo di cinque anni. Gli altri addetti ritenuti in eccesso sono invece a un bivio: se firmano le dimissioni avranno un bonus di 40 mensilità oppure di 20 se restano, accettando di diventare agenti.

Una parte dei titolari dei negozi sarebbe comunque disposto a confermare alcuni addetti, sempre con il nuovo inquadramento.

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