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Banche alla prova, stress test e trimestrali

Unicredit apripista, occhi puntati sui margini dopo il rialzo dei tassi

Banche alla prova, stress test e trimestrali

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Inizia il test «trimestrali» per le banche italiane, in un contesto ancora caratterizzato dalla spinta ai margini impressa dal rialzo dei tassi di interesse decisi dalla Bce di Christine Lagarde per contrastare l'inflazione: giovedì è attesa un'alstra stretta di 25 punti base.

Tornando alle trimestrali, La prima sarà Unicredit: l'appuntamento è per mercoledì e i 21 broker che coprono il titolo stimano per il periodo aprile-giugno un utile di 1,87 miliardi e ricavi sopra i 5,6 miliardi. Per l'intero anno il risultato è rivisto e alzato a 6,88 miliardi così come il fatturato indicato a 22 miliardi. In un anno il titolo Unicredit è cresciuto in Borsa del 161% (+65% da inizio 2023) chiudendo a 22,2 euro venerdì scorso, con gli analisti che indicano un target a oltre 27 euro.

Giovedì è invece la volta della chiusura d'anno di Mediobanca. I nove mesi hanno visto utili record. Bloomberg indica che i costi potrebbero aumentare nel trimestre fino a quasi 390 milioni facendo salire il rapporto costi/ricavi a quasi il 48% nel quarto trimestre. Il margine di interesse potrebbe raggiungere un picco di circa 470 milioni. Sempre elevati i coefficienti patrimoniali con il Cet1 al 15,4%.

A chiudere la settimana sranno i conti di Intesa Sanpaolo: secondo gli analisti il Cet1 potrebbe mantenersi al di sopra del 13,5% nel trimestre, contro il 13,4% del consenso, dopo aver assorbito circa 30 punti percentuali legati a temi di natura regolamentare. Negli ultimi dodici mesi il titolo di Ca' de Sass in Piazza Affari ha messo a segno un balzo del 42%, chiudendo venerdì scorso a quota 2,53 euro.

Ma la settimana che inizia domani è soprattutto quella dell'esito degli stress test sugli istituti di credito europei e italiani: quest'anno sono più severi gli scenari ipotizzati da superare ma partendo da una qualità degli attivi altrettanto solida.

Tutti elementi, quelli degli stress test delle banche italiane e degli utili che finiranno sul tavolo della trattativa tra l'Abi presieduta da Antonio Patuelli e sindacati del credito sul rinnovo del contratto. Così come la progressiva riduzione degli sportelli sul territorio, complice una tecnologia che rende sempre più completo l'home banking e l'esigenza degli istituti di tagliare i costi. Tanto che, secondo l'osservatorio Fiba della First Cisl sono 3.200 i comuni senza uno sportello.

E la ritirata prosegue: le banche hanno tagliato 600 sportelli dall'inizio del 2023 e così i comuni privi di una presenza bancaria sono saliti al 41,1% del totale mentre un altro 24% ha solo una banca.

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