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Coronavirus, Dombrovskis: "Unione europea pronta a favorire gli eurobond"

Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea sottolinea che Bruxelles è aperta "a ogni opzione, abbiamo bisogno di una risposta ambiziosa, coordinata ed efficace contro la crisi"

Coronavirus, Dombrovskis: "Unione europea pronta a favorire gli eurobond"

"Siamo aperti a ogni opzione, abbiamo bisogno di una risposta ambiziosa, coordinata ed efficace contro la crisi". Lo evidenzia il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. L’ex premier lettone apre all’utilizzo degli eurobond e all’impiego del Fondo salva-Stati senza rigore.

In questi giorni a Bruxelles si sta discutendo su come i vari Paesi dovranno affrontare le difficoltà economiche legate al coronavirus e soprattutto con quali strumenti. Ieri Ursula von der Leyen ha presentato Sure, un fondo europeo contro la disoccupazione. Sure è l’acronimo di State sUpported shoRt-timE work e si tratta di un ammortizzatore sociale europeo, che consentirà alla Commissione di pagare una parte dello stipendio dei lavoratori a rischio licenziamento e allo stesso tempo permetterà agli stessi lavoratori di operare nelle aziende in crisi fino al termine dell'emergenza e anche oltre.

Secondo Dombrovskis occorre una risposta veloce. L’ex ministro delle Finanze ricorda che nelle ultime settimane è stato sospeso il Patto di stabilità e il divieto di aiuti di Stato alle imprese. E aggiunge che in questo momento è necessario salvare più aziende e posti di lavoro possibili. “Ecco perché abbiamo proposto Sure - spiega l’ex premier lettone -, uno strumento che avrà fino a 100 miliardi da prestare ai governi nazionali a condizioni vantaggiose per sostenere gli ammortizzatori sociali”. Dombrovskis precisa inoltre che è stata concessa ampia flessibilità sull’utilizzo dei fondi europei: potranno essere trasferiti tra le regioni di uno Stato ed essere usati senza cofinanziamento nazionale.

In un'intervista a La Repubblica, il commissario europeo spiega come verranno raccolti i 100 miliardi di Sure. La Commissione chiederà agli esecutivi di fornire garanzie per 25 miliardi e poi andrà sui mercati per raccogliere il denaro che presterà a condizioni favorevoli ai Paesi che ne faranno richiesta. Dombrovskis rimarca che è stato impegnato il 3% del Pil di soldi freschi e il 16% in garanzie. “Stiamo mettendo in campo diverse misure capaci di aiutare i paesi con un alto costo di finanziamento, altre sono in discussione - continua -. L'Unione e i governi sono determinati a fare il necessario per assicurare una ripresa rapida”.

Già il 23 marzo Dombrovskis aveva dato ampia disponibilità verso le esigenze degli Paesi colpiti dal Covid-19.

In occasione della riunione dell'Ecofin aveva evidenziato che “gli Stati membri possono ora utilizzare tutta la flessibilità fiscale necessaria per rispondere alla crisi”.

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