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"In Europa manca una Jp Morgan"

Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, rilancia a livello sistemico «la necessità di una Jp Morgan europea, perché non esistono Paesi che possono avere un ruolo di leadership nel mondo se non si ha un sistema bancario forte

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Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, rilancia a livello sistemico «la necessità di una Jp Morgan europea, perché non esistono Paesi che possono avere un ruolo di leadership nel mondo se non si ha un sistema bancario forte». Parole che il banchiere ha pronunciato nel corso del convegno sull'eredità di Raffaele Mattioli a 50 anni dalla sua scomparsa. Aveva introdotto il tema Andrea Enria, responsabile della Vigilanza europea, in un'intervista al Sole 24 Ore. «Vorrei più di una Jp Morgan europea - aveva dichiarato Enria - Vorrei che più banche con un portafoglio più diversificato fossero presenti in diverse parti dell'Unione». Un ragionamento evidentemente condiviso da Messina, che ieri ha spiegato: «Anche nel contesto europeo devi riuscire a creare istituzioni che siano di respiro davvero europeo». Il banchiere romano non ha mancato di toccare il ruolo svolto da Intesa Sanpaolo nel sociale. «L'accelerazione che ho dato agli interventi per contrastare le diseguaglianze è nata da uno scambio avuto una decina d'anni fa con Giuseppe Guzzetti. In quella occasione mi parlò della povertà di un numero altissimo di bambini milanesi e ciò mi ha fatto riflettere sul fatto che generare redditi molto alti deve poi portare a un processo di restituzione di una parte di ciò che hai guadagnato per tentare di ridurre le disuguaglianze». Ancora: «Questa banca ha in sè degli elementi di forza assoluta perchè oggi riunisce insieme i valori cattolici con quelli laici che avevano ispirato Mattioli.

Ciò grazie a Giovanni Bazoli che con Guzzetti e Enrico Salza ha compiuto un'impresa unica».

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