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Tim giù in Borsa frenata da Vivendi

Il titolo perde il 3% schiacciato dalla speculazione. Giorgetti: "Ma il progetto è quello"

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Italia Francia e Germania mettoni a punto un trilaterale storico che rivoluzionerà l'industria dello spazio in Europa, anche aprendo ai privati il business spaziale, sulla scia di quanto accade negli Usa tra la Nasa e SpaceX. E che getterà le basi di un'alleanza politico-industriale tra Parigi Roma e Berlino. Un'alleanza a tre che supera la storica logica dei bilaterali per dare maggiore forza all'iniziativa europea.

L'accordo firmato allo Space Summit di Siviglia ha visto protagonisti il ministro per le Imprese Adolfo Urso (foto), quello dell'Economia francese Bruno Le Maire e il vicecancelliere tedesco Robert Habeck e prevede l'accesso autonomo allo spazio e strategie comuni nel settore. Di fatto è l'esecuzione degli indirizzi individuati alla riunione Esa di Parigi un anno fa. In quell'occasione l'Italia aveva deciso di stanziare risorse per 3,1 miliardi, ponendosi come secondo contributore dell'agenzia al pari della Francia, affermando «la strategicità del settore che ha sempre rappresentato un fiore all'occhiello dell'industria nazionale». Nel documento firmato ieri sono indicati una serie di «punti fondamentali» per il rilancio del settore spaziale. In particolare, l'intesa per sbloccare immediatamente i lanci di Ariane 6 e Vega-C. Riguardo quest'ultimo, si apre alla commercializzazione autonoma dei lanci che potrà essere svolta direttamente anche da parte di Avio, in condivisione con quanto già oggi fa la società francese Arianespace.

Nel documento viene definita la programmazione dei lanci fino al 2030, anno in cui l'Europa punta al primo sbarco di un astronauta europeo sulla Luna. «Questo accordo è un'importante svolta in Europa, tanto più significativa alla luce dei nuovi eventi geopolitici e che può aprire la strada a una più ampia convergenza sulla politica industriale di Difesa», ha detto Urso spiegando che «rappresenta un salto di qualità, che si riverbererà sugli altri settori». Sul fronte industriale, l'accordo sarà un volano per le tante aziende della filiera. L'Italia è leader nella navigazione, nell'Osservazione della Terra e nell'esplorazione umana e robotica e ha molte società in prima linea che parteciperanno ai progetti.

Da Leonardo che sta studiano anche una divisione Spazio, ad Avio, passando per Fincantieri, Capgemini Engineering, Exprivia, Officina Stellare, Stm, Magnaghi, Sime, Tekné.

Circa 20mila realtà che coprono la vastissima filiera di settore che vale, solo in Italia, 50 miliardi.

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