Educazione finanziaria per tutti i risparmiatori

La percentuale di adulti italiani in possesso di conoscenze è solo al 37%: troppo bassa

Lorenzo Corti

Gli investitori italiani richiedono maggiori informazioni sui loro investimenti ma, come sostengono gli addetti ai lavori, le informazioni offerte dovrebbero essere più chiare e più facilmente comprensibili. Questo quadro è confermato da una ricerca messa a punto da Natixis Global Asset Management che mostra come gli investitori italiani desiderino essere più coinvolti nelle decisioni di investimento: vorrebbero approfondire le varie soluzioni disponibili e, per questa ragione, sono alla ricerca di un nuovo modo di relazionarsi con i propri consulenti. Il problema è che i risparmiatori italiani appaiono in conflitto tra ciò che desiderano e ciò che realmente riescono a tollerare.

Infatti, se da un lato hanno alte aspettative in termini di rendimento, dall'altro evidenziano una bassa propensione al rischio. In Italia gli investitori dichiarano di aver bisogno di rendimenti medi del 9,9% l'anno: questa alta, e irrealistica, aspettativa di performance, è in netto contrasto con l'atteggiamento degli investitori e la loro nota avversione al rischio. I dati della ricerca di Natixis confermano tale quadro: il 77% degli italiani intervistati si dichiara prudente, l'82% se costretto a scegliere preferirebbe la sicurezza rispetto alla performance e per il 67% la protezione del capitale è più importante della crescita del patrimonio. Una delle principali spiegazioni di questa, solo apparente, contraddizione, sta nell'alfabetizzazione finanziaria.

Secondo Anna Maria Lusardi, direttrice del Global Financial Literacy Excellence Center (GFLEC), «tra le economie avanzate l'Italia è il Paese con il più basso livello di alfabetizzazione finanziaria: soltanto il 37% degli italiani conosce tre dei quattro concetti fondamentali della finanza, cioè una percentuale che sta tra il livello del Brasile, il cui livello della conoscenza finanziaria è al 35%, e il Sud Africa (42%)». In base a questa indagine, misurata in modo scientifico in funzione di precisi parametri e questionari su un campione rappresentativo della popolazione in tutti i principali Paesi, la percentuale del 37% degli adulti italiani con cultura finanziaria si posiziona a un livello molto inferiore non soltanto ai leader mondiali, Danimarca (71%) e Svezia (71%), ma anche a Paesi quali Canada (68%), Regno Unito (67%), Germania (66%), Svizzera (57%), Usa (57%), Francia (52%) e Spagna (49%). Cosa fare per aumentare e migliorare la cultura finanziaria degli italiani? Una prima mossa è quella di riconoscere i propri limiti in campo finanziario e affidarsi a un bravo consulente di fiducia con il quale dialogare sulle effettive esigenze e il personale grado di accettazione del rischio per individuare la soluzione più idonea. Più in generale, invece, è necessario che le istituzioni, pubbliche e private, si adoperino per diffondere la conoscenza in campo finanziario.

Un esempio è la MoneyFarm Investment Boutique (MIB), la manifestazione, gratuita e aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 9,30 alle 20 che, iniziata il 16 maggio, fino all'8 luglio presso lo spazio di via Fiori Chiari a Milano, intende offrire una serie di insegnamenti per capire, giudicare e agire in campo finanziario con più autonomia e consapevolezza.

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