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Egitto, peggiora Mubarak: ancora un infarto L'ex raìs è in custodia cautelare per 2 settimane

Ieri ha avuto un infarto durante un interrogatorio. Oggi l'ex presidente dell'Egitto è stato arrestato insieme ai due figli per 15 giorni. E' sotto inchiesta per gli ordini di aprire il fuoco sui dimostranti, nonché per qualsiasi abuso di autorità del presidente per interessi personali

Egitto, peggiora Mubarak: ancora un infarto 
L'ex raìs è in custodia cautelare per 2 settimane

Il Cairo - Peggiorano le condizioni dell'ex presidente egiziano Hosni Mubarak, che stamattina ha avuto una nuova crisi cardiaca. Lo riferisce il sito informativo egiziano Youm7, precisando che peggiorano le condizioni di salute dell’ex rais. Mubarak aveva avuto già ieri una crisi cardiaca durante un interrogatorio a el-Tor, località del Sinai. L’ex presidente, quindi, potrebbe essere trasferito in un ospedale militare della capitale egiziana Il Cairo da quello di Sharm el-Sheikh. Stamattina Mubarak è stato fermato per 15 giorni, per indagare sulle accuse di corruzione e abuso di autorità. La pagina Facebook dell'ufficio del procuratore generale ha pubblicato una comunicazione annunciando la detenzione di Mubarak, così come quella dei suoi due figli.

Le indagini sui crimini di Mubarak Secondo quanto scritto dalla procura, l'inchiesta in corso intende indagare sugli ordini di aprire il fuoco sui dimostranti, nonché su qualsiasi abuso di autorità del presidente per interessi personali. Mubarak è stato ricoveratoa Sharm el-Sheikh, dove risiede attualmente, in seguito a un attacco cardiaco che lo aveva colpito mentre era sottoposto a interrogatorio ad al-Tor, o Tur Sinà, capoluogo del governatorato del Sinai del Sud, da parte del procuratore locale Abdullah al-Shazli: di fatto si tratterà di arresti in ospedale. Al momento il deposto Rais, quasi 83enne, rimane in terapia intensiva. Alaa e Gamal sarebbero stati invece trasferiti nel penitenziario di Tora, al Cairo, dove dovrebbero rimanere per tutta la durata della detenzione.

Le accuse di corruzione Sul clan dei Mubarak incombono anche accuse di corruzione, peculato, malversazione ed esportazione illegale di valuta: tutti addebiti che l’ex uomo forte dell’Egitto ha seccamente respinto, dicendosi anzi pronto a collaborare con gli inquirenti per dimostrare di non possedere conti bancari o altri beni all’estero.

La pagina è stata creata nel tentativo del ministero della Giustizia di raggiungere e comunicare con le famiglie delle vittime e dei feriti nei 18 giorni di proteste che hanno portato alle dimissioni di Mubarak a metà febbraio.

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