Elisabetta Vendramini

Nobile, nacque nel 1790 a Bassano del Grappa (Vicenza), settima di dodici figli. Le guerre napoleoniche e la morte del padre ridimensionarono parecchio l’agio familiare. Elisabetta aveva ventotto anni quando era lì per convolare a giuste nozze con un buon partito. Ma, pochi giorni prima, sentì che il matrimonio non era la sua strada e mollò tutto. Nel 1821, fattasi terziaria francescana, si stabilì nell’orfanotrofio per occuparsi delle orfanelle. Nel 1827 si portò in quello di Padova. Ma aveva in mente una famiglia religiosa sua. Iniziò l’anno dopo, con due compagne. Nacquero le Suore Terziarie Francescane Elisabettine di Padova (sotto la protezione di s. Elisabetta d’Ungheria, terziaria). La Vendramini prese il nome di Margherita. L’anno seguente poteva aprire la prima casa gratuita d’educazione per fanciulle povere o abbandonate. Seguirono altre iniziative, tutte coronate da un successo crescente. Le suore aprirono le loro case ai malati nelle tre grandi epidemie di colera del 1836, 1849 e 1854. Man mano allargarono l’assistenza anche all’istruzione elementare delle orfanelle e ai ricoveri per donne anziane. La fondatrice, in vista di questi nuovi compiti, organizzò la preparazione culturale e professionale delle sue suore. Vennero, infatti, una scuola materna e poi tre asili d’infanzia per i bambini poveri.

Le suore ben presto allargarono il loro campo d’azione ai bambini ciechi e anche ai malati dell’ospedale. Nel 1859 aprirono una casa a Venezia. La fondatrice morì nel 1860 e fu sepolta nel cimitero pubblico. Ma nel 1882 il suo corpo finì in una tomba comune.

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