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"Eliminerà milioni di account". Google fa partire la "pulizia": chi rischia

A partire dal mese di dicembre saranno cancellati milioni di account, a causa di un elevato rischio di hackeraggio

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Per via delle modifiche apportate da Google sul regolamento inerente gli utenti inattivi, a partire da dicembre saranno cancellati milioni di account di Gmail: ciò significa che tra meno di tre settimane quelli risultanti non più utilizzati negli ultimi due anni spariranno dal web definitivamente. Per gli stessi motivi, la nuova politica del colosso di Mountain View colpirà anche gli account di Drive, Docs, Calendar, Meet e Photos, che spariranno unitamente a tutti i contenuti salvati.

Cosa accadrà

Prima di procedere con l'eliminazione, tuttavia, Google provvederà ad avvisare tramite e-mail chiunque sia finito nella sua "lista nera". La motivazione ufficiale alla base di questa drastica decisione è il rischio che tali account inattivi vengano intercettati e violati dai cybercrimilali, che potrebbero poi riutilizzarli per diffondere spam o altri contenuti potenzialmente dannosi.

La cancellazione, annunciata per la prima volta a maggio, partirà da quegli account aperti e mai più utilizzati dagli utenti, come ad esempio quelli creati per poter accedere a delle prove gratuite. Per evitare, in caso di dubbi, che il proprio account Gmail finisca nel calderone, è sufficiente accedervi almeno una volta ogni due anni. Stando a quanto riferito dall'azienda di Mountain View, attività come leggere una mail, guardare un video su YouTube o utilizzare la ricerca su Google sono ritenute sufficienti per impedire l'eliminazione di un account. Nel caso in cui si voglia proteggere un account poco utilizzato su Google Photos, bisognerà comunque accedere al servizio eseguendo il login separatamente.

Non correranno il rischio di cancellazione anche gli utenti che mantengono un abbonamento attivo tramite il proprio account Gmail, coloro che hanno dei video caricati su Youtube e tutti i profili aziendali e scolastici.

I rischi

Il vicepresidente del reparto di product management Ruth Kricheli ha spiegato che il cambiamento è necessario per"proteggere i nostri utenti dalle minacce alla sicurezza, come spam, truffe di phishing e dirottamento degli account". È infatti più probabile, secondo un'analisi interna di Google, che siano gli account inattivi a essere più facilmente presi di mira, anche perché questi, spesso e volentieri, si basano su password obsolete e hanno dieci volte meno la probabilità di avere impostata l'autenticazione a due fattori.

"Questi account sono spesso vulnerabili e, una volta compromesso, possono essere riutilizzati per qualsiasi cosa, dal furto di identità alla diffusione di contenuti indesiderati o addirittura dannosi", precisa Kricheli.

Secondo dati recenti di Google, gli account Gmail compromessi vengono venduti sul dark web per sole 49 sterline (56 euro/60 dollari).

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