Roma

Esquilino, unanime condanna per le scritte xenofobe

Ancora polemiche sui cinesi all’Esquilino. L’altra notte sono comparse nelle strade del rione scritte xenofobe, mentre il Comitato difesa Esquilino ha annunciato per oggi una protesta contro l’immobilismo del Comune e ha chiesto la chiusura dei negozi irregolari. Unanime la condanna per le scritte xenofobe. «Qualsiasi tentativo di strumentalizzare il disagio dei cittadini dell’Esquilino per fomentare l’odio razziale - ha detto Gianni Alemanno di An - va respinto da tutti coloro che rifiutano l’idea di lacerare la nostra città in tante zone franche e ghetti etnici». «Ferma condanna per le scritte che fanno riferimento ad una cultura dell’intolleranza che non ci appartiene e che respingiamo nella maniera più assoluta» è stata espressa dal consigliere regionale dell’Udc Massimiliano Maselli. «Per evitare che il rione diventi una vera e propria Chinatown - ha detto l’esponente centrista - vanno messe in campo tutte quelle azioni che in qualche modo contribuiscano alla sua riqualificazione per arginare l’emorragia delle attività tradizionali oggi ancora presenti all’Esquilino. Un primo passo può essere quello di recuperare la legge regionale 22 del 2001 (sui fondi speciali per la ristrutturazione delle attività commerciali e artigianali presenti nel rione e nel centro storico) che dal 2005, con l’avvento della nuova giunta di centrosinistra, non è stata rifinanziata. Insieme al collega Saponaro ho presentato una mozione in consiglio regionale per impegnare Marrazzo e la sua giunta a rifinanziare la legge già nel prossimo assestamento di bilancio che si discuterà prima della pausa estiva. Veltroni, invece di pensare a nuove leggi inutili, visto che una legge ad hoc già c’è - ha spiegato Maselli - telefoni al presidente Marrazzo per sensibilizzarlo sulla mozione.

In questo modo – conclude Maselli - potremo aiutare commercianti e artigiani a rimanere all’Esquilino e per contrastare il fenomeno del commercio abusivo e all’ingrosso».

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