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Sui droni Obama è a destra di Bush

Affiora un documento confidenziale che autorizza a uccidere cittadini Usa anche se non minacciano gli Stati Uniti

Sui droni Obama è a destra di Bush

In principio fu Guantanamo, la prigione per terroristi messa in piedi dal presidente George W. Bush nella base militare americana sull'isola di Cuba, proprio con lo scopo di aggirare gli ostacoli posti dalle leggi federali in tema di diritti dei prigionieri. Nella sua prima campagna elettorale che lo portò alla Casa Bianca nel 2009, Barack Obama fece propria l'indignazione degli elettori liberal e promise di chiuderla: mai accaduto. Anzi, Obama ha fatto recentemente capire che Guantanamo non la chiuderà affatto perché in fondo serve gli interessi degli Stati Uniti.

Ma questo è solo il primo capitolo di un certo imbarazzante revisionismo del presidente democratico riguardo i temi che furono cavalli di battaglia del suo «guerrafondaio» predecessore repubblicano. Si parla di droni, adesso, di quei piccoli aerei senza pilota che servono egregiamente a colpire (ma diciamo meglio: a uccidere) senza troppa pubblicità i terroristi nelle kill list americane. Un documento confidenziale dell'amministrazione Obama reso noto da Nbc News evidenzia che il governo Usa può ordinare l'uccisione di cittadini americani all'estero se sono ritenuti alti dirigenti di Al Qaida o affiliati, e questo anche in mancanza di un complotto diretto per colpire gli Stati Uniti.
Materiale imbarazzante per un'Amministrazione che si era sempre detta impegnata a superare la «violazione delle garanzie» voluta da Bush dopo l'11 Settembre 2001 per meglio combattere il terrorismo. Emerge invece nero su bianco che Obama ha tutta l'intenzione di continuare a usare quegli stessi metodi, mutuando nei documenti segreti il medesimo linguaggio utilizzato dai repubblicani salvo cercare di nasconderlo in pubblico.

Oggi questi e altri nodi verranno al pettine quando John Brennan, indicato da Obama al vertice della Cia, si presenterà in Senato per ottenere la conferma della sua nomina. Brennan è il consigliere di Obama che ha concepito la campagna con i droni, che fino a oggi in centinaia di attacchi condotti in Pakistan, Somalia e Yemen ha portato all'eliminazione di oltre tremila persone legate al terrorismo islamico, evitando l'impiego diretto di truppe americane. L'audizione sarà un'occasione praticamente unica per ottenere sulla politica dei droni quelle informazioni che l'Amministrazione Obama ha fin qui tenuto nascoste.

Ma non è tutto. Il programma di attacchi mirati con i droni è stato fin qui reso possibile dall'esistenza nei territori di Paesi alleati di una rete di basi segrete a disposizione della Cia e dei reparti speciali americani. Ieri il New York Times ha squarciato il velo della segretezza su una delle più importanti di queste basi, che si troverebbe in Arabia Saudita e dalla quale sarebbero partiti e partirebbero gli attacchi dei droni contro Al Qaida nel confinante Yemen: la più rilevante di queste missioni omicide fu portata a termine nel 2011 contro l'imam estremista Anwar al-Awlaki, che era cittadino americano di origini yemenite.

Una rivelazione che renderà più difficile la prosecuzione di tali azioni.

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