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Dall'Irak all'Ucraina, quanti errori dell'Occidente

Appoggio a rivolte ambigue. E pure il Papa benedice chi tradisce i nostri valori

Dall'Irak all'Ucraina, quanti errori dell'Occidente

Proprio mentre l'Ucraina precipita nella guerra civile con assalti e occupazioni di edifici pubblici da parte dei manifestanti pro-Unione Europea e contro la Russia di Putin, è arrivata puntuale la preghiera di Papa Francesco invitando a evitare «ogni ricorso a azioni violente» e auspicando «un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la società civile». Ebbene com'è possibile che, da un lato, l'Eurocrazia trasforma stati ricchi in popolazioni povere e crescono con progressione impressionante la denuncia dell'euro e la disaffezione nei confronti dell'Unione Europea da parte di chi è stato ridotto in povertà, dall'altro il Papa sostiene implicitamente i promotori di questa vera e propria terza guerra mondiale di natura finanziaria? Possibile che il Papa dei poveri si schiera con i poteri forti?

Il caso dell'Ucraina è emblematico perché non bisogna essere dei fini politologi per nutrire dubbi sulla spontaneità della rivolta in un momento in cui aderire all'Ue è un volersi male. Così come l'esplosione della guerra civile in Ucraina consolida un quadro terrificante realizzato nel nome della democrazia e dei diritti dell'uomo. Nel nome della democrazia l'Occidente ha scatenato guerre militari in Afghanistan, Iraq, Yemen, Libia e Siria distruggendoli come stati nazionali. Nel nome della democrazia l'Occidente ha scatenato guerre intestine in Tunisia, Bahrain, Territori palestinesi e Egitto, destabilizzando i Governi nazionali e mettendo a repentaglio l'ordine pubblico con un pesante bilancio di vittime e danni, a beneficio degli estremisti islamici. Un giorno un Tribunale della Storia condannerà l'Occidente per questi crimini contro l'umanità. A nessuno di noi piacevano Saddam, Gheddafi, Ben Ali e Mubarak, ma non possiamo non prendere atto che le guerre scatenate nel nome della democrazia e dei diritti dell'uomo hanno distrutto degli Stati che comunque garantivano un livello accettabile di sussistenza, riducendo in povertà le popolazioni e consegnandole alla follia sanguinaria dei terroristi islamici. I morti che in queste ore si contano in Egitto nella ricorrenza del terzo anniversario della deposizione di Mubarak non ci sarebbero stati se l'Occidente non avesse voluto e sostenuto la menzogna mediatica della «Primavera araba».

La verità è che l'Occidente impartisce a suon di guerre la democrazia ai più deboli, mentre con i più forti fa prevalere l'interesse economico e la ragion di Stato, come è il caso della Cina. La resa al regime capital-comunista cinese a un passo dall'affermarsi come prima potenza economica mondiale, si è tradotto di fatto nella morte della democrazia e dei diritti dell'uomo a livello globale.

Ormai non ci facciamo caso allo svilimento della democrazia e al tradimento dei diritti dell'uomo. Il nostro Governo si è battuto per far rientrare in Italia Alma Salabaeva e la figlia Alua, moglie di Mukhtar Ablyazov, imprenditore e politico kazako, condannato e arrestato per aver truffato miliardi di dollari alla Bta Bank. Ma abbiamo rispedito in India i nostri due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per non compromettere la vendita di 12 elicotteri Agusta della Finmeccanica (comunque non andata a buon fine), nonostante le nostre leggi vietino di consegnare indagati o condannati a uno Stato in cui vige la pena di morte.

L'Occidente si comporta come le organizzazioni mondiali per i diritti dell'uomo, ideologicamente di sinistra, globaliste, multiculturaliste e relativiste, pregiudizialmente contro gli Stati e a favore di chi lo contesta, a prescindere dai contenuti e dalle prospettive. La prova che possiamo toccare con mano sono la Boldrini e la Kyenge, che prediligono gli immigrati agli italiani. La democrazia e i diritti dell'uomo hanno fatto la fine della colomba liberata ieri dal Papa all'Angelus dalla finestra di San Pietro, aggredita da un corvo e divorata da un gabbiano.

Siamo noi occidentali ad aver dato in pasto la democrazia e i diritti dell'uomo al colonialismo economico cinese e all'invasione islamica, al punto da concepire positivamente la dittatura finanziaria ed europeista.

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