Assalti agli italiani, incubo in Kenya

I turisti italiani in Kenya sono di nuovo sotto tiro. Martedì notte una banda di rapinatori ha sparato a un abruzzese e accoltellato un altro connazionale durante una razzia. «È stata un'esperienza assurda» ha raccontato all'agenzia stampa Ansa, Alessandro Aiani, uno degli italiani derubati. «Erano sei persone, avevano due pistole e dei machete. All'1.30 di notte stavamo tornando a casa, hanno aspettato che scendessimo dalla macchina e ci hanno aggrediti» racconta il testimone originario di Genzano, in provincia di Roma. La rapina è avvenuta sulla costa fra le ville di Mayungu, vicino a Malindi. In tutto sono una decina, in gran parte abitate da italiani. «Ci hanno buttati a terra e minacciati. Un mio amico è stato accoltellato a una mano. Ci hanno portato via soldi e macchine fotografiche. Poi sono passati alle altre ville» spiega il sopravvissuto. Nella casa accanto i banditi «hanno sparato a un abruzzese ferendolo alla pancia. È stato un incubo, sanguinava, volevamo portarlo in ospedale ma ci avevano chiusi dentro». Poi è intervenuta una guardia privata e il ferito ha raggiunto il pronto soccorso.
Il console italiano, Roberto Macrì, è corso al suo capezzale. Ieri mattina il ferito è stato dichiarato fuori pericolo.
Appena due settimane fa, nello stesso posto, i banditi avevano sparato alla turista italiana, Paola Boglio, di Brescia. La donna, ferita alla testa, è sopravvissuta per miracolo.
Secondo la polizia la banda delle aggressioni agli italiani sarebbe la stessa, ma il problema è l'impennata della criminalità dovuta all'appesantirsi della crisi economica. Non solo: a Mayungu, la località sulla costa presa di mira dai banditi, la cornice di sicurezza non è la stessa di posti più noti come Malindi e Watamu. Lo denuncia l'associazione degli imprenditori italiani che operano nel nord del Kenya. A Watamu è stata fondata una Lega contro il crimine, anche dagli italiani, che organizza pure delle ronde.
In Kenya i connazionali registrati come residenti sono 2800, ma ogni anno arrivano soprattutto a Malindi e dintorni 70mila turisti. Si calcola che in questo momento ci siano sulla costa circa 5mila italiani. Non stiamo parlando solo di Vip come Briatore e Berlusconi. I prezzi abbordabili hanno convinto anche diversi pensionati a un buon ritiro in Kenya.
Il sito «Viaggiare sicuri» della Farnesina mette in guardia dai pericoli. «A Nairobi, ma anche a Mombasa, Malindi, Watamu, Diani, sia pure in forma minore, possono avvenire rapine anche a mano armata a danno dei turisti» si legge in Rete.
Il paese è a rischio terrorismo per la vicinanza della Somalia. Sanguinosi attentati hanno colpito chiese e fedeli cristiani. Lo scorso anno l'esercito di Nairobi ha invaso il sud della Somalia per allontanare la minaccia degli Shabab e dei pirati, che avevano compiuto diverse incursioni nel nord del Kenya.
A Mombasa è attivo il gruppo separatista Republican council. Parte dei suoi leader sono stati arrestati, ma la minaccia non è scomparsa. Dopo due aggressioni in un paio di settimane gli italiani che stanno partendo per il Kenya hanno paura. Il momento non è il più indicato. Il 4 marzo si terrà il primo turno delle elezioni presidenziali. L'ultimo voto nel 2007 scatenò un massacro tribale con 1200 morti.

Quattro pezzi grossi del potere, compreso il vice presidente Uhuru Muigai Kenyatta, accusati di aver fomentato la mattanza, sono sotto inchiesta della Corte penale internazionale. Per le ambasciate straniere è massima allerta.
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