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Almeno 58 vittime nell'attacco alla base dell'Onu a Bor, in Sud Sudan

Uomini armati sono penetrati nel campo, che da ospitalità a 5mila civili, mentre si distribuivano kit d'emergenza

Civili al compound UNMISS vicino all'aeroporto di Juba
Civili al compound UNMISS vicino all'aeroporto di Juba

Almeno 58 persone sono morte a Bor, capitale dello stato sud-sudanese dello Jonglei, dove un gruppo di persone in armi è riuscita a penetrare nella base locale delle Nazione Unite.

Qui trovano rifugio - secondo le stime della missione Onu (Unmiss) - almeno cinquemila civili, rifugiati interni in fuga dalle violenze che da mesi interessano il Sud Sudan.

Il rappresentante dell'Onu nel Paese, Toby Lanzer, ha condannato l'attacco, spiegando anche che il numero delle vittime potrebbe crescere, perché più di cento persone sono rimaste ferite e alcune di queste sono in condizioni piuttosto gravi. Colpiti anche due caschi blu. Fuori dalla base sono stati trovati i corpi di dieci assalitori.

Secondo la testimonianza di Gabriel Hilaire, project manager dell'organizzazione umanitaria Intersos, gli uomini armati hanno aperto il fuoco in mezzo alla gente, "donne, bambini, anziani inermi", che attendevano la distribuzione di kit d'emergenza.

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