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Corsa contro il tempo per evitare il fiscal cliff, ma l'accordo è lontano

Democratici e repubblicani avrebbero raggiunto un compromesso sulla riforma fiscale: aumento delle tasse per chi guadagna oltre 450mila dollari l'anno. Ancora divergenze sui tagli alla spesa

Il presidente Usa Barack Obama
Il presidente Usa Barack Obama

A poche ore dalla scadenza della mezzanotte, continua la corsa contro il tempo per evitare il fiscal cliff. Gli Stati Uniti non hanno ancora raggiunto l'accordo sulla riforma fiscale che divide i democratici dai repubblicani. L'intesa su cui stanno lavorando i politici statunitensi alzerebbe al 39,6% le tasse alle famiglie che quadagnano più di 450mila dollari all'anno. Per i guadagni superiori ai 5 milioni di dollari le tasse aumenterebbero invece al 40% dall'attuale 35%. I sussidi di disoccupazione per i disoccupati sarebbero inoltre estesi per un anno: in mancanza di un accordo, due milioni di disoccupati perderebbero gli aiuti pubblici.

Il negoziato continua. E le divergenze rimangono sul tavolo: "L'accordo tra democratici e repubblicani è vicino, ma non c'è ancora. I leader del Congresso useranno fino all'ultimo secondo utile per arrivare a un'intesa. Il Paese è preoccupato", ha spiegato il presidente Barack Obama sottolineando che la priorità resta di "evitare l'aumento delle tasse per la classe media". Un accordo garantirebbe crediti alle famiglie con figli, alle spese per l'istruzione e all'economia verde. Quel che si profila è un compromesso al ribasso, se mai verrà raggiunto, e il presidente anticipa che in caso di fallimento le responsabilità dei repubblicani emergeranno in modo chiaro. "Certo avremmo preferito un accordo di alto livello, ma con questo Congresso non c'era da sperare molto di più. Forse possiamo farlo a tappe", ha spiegato Obama precisando che "qualsiasi accordo avremo dovrà essere bilanciato e questo significa che le entrate dovranno far parte dell'equazione. Non risolverò il problema del deficit solo con tagli alla spesa che colpiranno gli anziani, gli studenti e la classe media senza chiedere sacrifici equivalenti ai milionari o alle lobby più potenti. In modo bilanciato e responsabile". "Saranno, quindi, sacrifici condivisi, almeno finche sarò io il presidente e lo sarò per i prossimi quattro anni", ha continuato il presidente degli Stati Uniti ricordando che, oltre all'aumento indiscriminato delle aliquote, il fiscal cliff prevede anche pesanti tagli (automatici) alla spesa. "La priorità numero uno è impedire aumento tasse - ha concluso Obama - è un obiettivo modesto che però possiamo raggiungere. I cittadini si aspettano che i membri del congresso facciano il loro lavoro e vi chiedo di mantenere la pressione su di loro".

Secondo le fonti vicine al Congresso, la Casa Bianca e i repubblicani sono in stallo sui tagli alla spesa automatici che entreranno in vigore domani e, nel caso i tagli non venissero effettuati, su come garantire la copertura finanziaria. Lo scoglio maggiore riguarderebbe i rimborsi medici per la copertura sanitaria nazionale per gli anziani (Medicare). La proposta di aumento delle tasse per i super-ricchi si allinea con i livelli di pressione fiscali imposti ai temi di Bill Clinton. L'accordo nel suo complesso porterebbe a circa 600 miliardi di dollari di introiti.

La maratona negoziale è affidata al vice presidente Joe Biden e al leader repubblicano al Senato Mitch McConnell, nel tentativo di raggiungere entro la mezzanotte un accordo che scongiuri il fiscal cliff.

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