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E' finito in manette il nemico di mr. Facebook: "Ha falsificato le prove"

Secondo la corte federale di Manhattan, Ceglia avrebbe «fabbricato e distrutto» email e accordi per ottenere metà del patrimonio di Zuckerberg. Rischia fino a 40 anni

E' finito in manette  il nemico di mr. Facebook:  "Ha falsificato le prove"

Puntava a diventare ricchissimo, a ottenere un patrimonio immenso: la metà di cento miliardi di dollari, quanto è stata valutata Facebook in borsa. Paul Ceglia ora punta a convincere i giudici federali che è innocente: altrimenti, anziché cinquanta miliardi potrebbe ricevere fino a quarant’anni di prigione. Il grande accusatore di Mark Zuckerberg è stato arrestato per frode: secondo gli accusatori della corte federale di Manhattan avrebbe «fabbricato e distrutto» prove per tentare di dimostrare la veridicità della sua causa, quella con cui pretendeva il cinquanta per cento di Facebook.

Secondo Ceglia lui e Zuckerberg avrebbero firmato un contratto nella primavera del 2003 e, in base a quell’accordo, il futuro fondatore di Facebook gli avrebbe promesso almeno la metà della «creatura» che doveva nascere. A partire da questo «contratto» (e da una serie di scambi via email) Ceglia ha portato avanti la sua causa in tribunale. Ma secondo il procuratore federale della Grande mela l’azione legale di Ceglia sarebbe stata costruita su un castello di carta, tutta fittizia: in particolare non vi sarebbe traccia di quelle email «incriminate», se non nel computer dello stesso Ceglia; mentre il famoso contratto risulta siglato in realtà mesi prima rispetto alla nascita effettiva del social network e quindi sarebbe anche quello contraffatto.

Accuse pesanti per l’uomo che in questi anni è diventato uno degli incubi legali di Mark Zuckerberg e che sperava di prendersi una bella fetta del patrimonio del giovane miliardario: il trentanovenne Ceglia è stato arrestato l’altra mattina nella sua casa a Wellsville (nello stato di New York) e ora rischia, per i due capi d’accusa, fino a vent’anni ciascuno. Quaranta in tutto. Dopo accordi, contratti, patteggiamenti e battaglie a colpi di avvocati e fascicoli, così intricati e romanzeschi da finire pure al cinema, la saga del social network da cento miliardi ora finisce in manette: per il nemico di Zuckerberg, però. Lui, mr. Facebook, per ora si gode il suo successo multimiliardario.

Twitter: @ele0norab

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