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E ora la stampa francese si spacca sui parà cacciati Non sono loro gli assassini

E ora la stampa francese si spacca sui parà cacciati Non sono loro gli assassini

Mentre la Francia è ancora sotto choc per la strage di Tolosa e un minuto di silenzio, in omaggio alle vittime, è stato osservato alle 11 in tutte le scuole della Repubblica, gli organi d’informazione dell’Esagono si dividono sul colpevole del crimine, che secondo le evidenze balistiche è lo stesso che nei giorni precedenti, sempre a Tolosa e dintorni, ha ucciso a colpi d’arma da fuoco, in due diversi episodi, tre militari, ferendone gravemente un quarto. E, in particolare, la stampa francese polemizza sul coinvolgimento, nella carneficina di adulti inermi e bambini, di tre paracadutisti radiati dall’esercito nel 2008 per attività neonaziste.
I tre ex militari, secondo il sito web del quotidiano 20 Minutes che cita fonti di polizia, sarebbero estranei ai fatti di sangue. Due di loro, infatti, sarebbero stati sentiti già nella notte fra lunedì e martedì e «non sono coinvolti». «Due di loro sono stati sentiti questa notte dagli inquirenti e non sono coinvolti», ha detto la fonte. Il terzo era stato sentito la settimana scorsa dopo la sparatoria costata la vita a tre soldati del reggimento dei parà di Montauban. «I tre non sono coinvolti», ha aggiunto la fonte. E la medesima versione era accreditata da Le Figaro, che cita una fonte di polizia interpellata dall’agenzia Reuters, e poi ripresa da vari quotidiani francesi fra i quali Libération.
Ma Le Monde scrive il contrario. E cita altre fonti di polizia che smentiscono la notizia, sostenendo che i militari in questione non sono stati in alcun modo interrogati nella notte successiva al giorno del massacro della scuola ebraica di Tolosa.
E dopo che il quotidiano parigino aveva rilanciato la pista militare-neonazi, l’agenzia d’informazione France Press diffondeva la notizia che i tre ex soldati del 17esimo Reggimento del genio paracadutisti, lo stesso dei militari uccisi, erano usciti dalla lista dei sospettati. O meglio, che secondo un’ulteriore fonte di polizia la pista che porta a loro è soltanto «una fra le diverse ipotesi e non più la direzione principali delle indagini». Il che, più che smentire Le Monde, sembrava indebolire la credibilità della prima fonte di polizia, quella citata un po’ da tutti, che aveva già dato per scartata, dopo verifica, la pista parà.
Ma a complicare le cose, nel pomeriggio di ieri arriva la retromarcia del quotidiano parigino: poiché i servizi segreti hanno tenuto d’occhio i tre ex militari fin da quando sono stati radiati dall’esercito, gli inquirenti che si occupano della strage di Tolosa non hanno ritenuto opportuno sentirli e hanno escluso la loro partecipazione ai fatti di sangue di Tolosa.


Il 17esimo Reggimento del genio paracadutista di Montauban, al quale appartenevano i militari uccisi il 15 marzo in quella città, era stato teatro di dimostrazioni naziste da parte di tre dei suoi militari, denunciati poi da un quarto commilitone, Jamel Benserhir, che li aveva denunciati contro il parere dei suoi superiori gerarchici e che poi ha lasciato l’esercito.

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