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India, autorità contrarie alla partenza della Lexie

Il mercantile non può ancora lasciare il porto. Parenti delle vittime chiedono altre indagini. Rinviata la discussione sul problema di giurisdizione

India, autorità contrarie alla partenza della Lexie

Latorre e Girone, i due marò italiani, sono ancora in India. La Enrica Lexie, la nave su cui si trovavano i nostri uomini, si trova ancora nel porto di Kochi. 

Dall'arresto dei due poco o nulla è cambiato. Le autorità indiane del Kerala hanno negato le richieste dell'armatore della Enrica Lexie, che attraverso i legali chiedeva che la nave potesse finalmente andarsene dall'India. Lo dice la tv locale, che specifica anche le ragioni del no. La nave dovrà rimanere dov'è, almeno fino a quando i risultati della perizia balistica sulle armi dei marò saranno resi noti.

Il giudice ha nel frattempo trasferito il caso a un'altra sezione del tribunale, già al lavoro sulla petizione dei parenti delle vittime, che chiedono nuove indagini sul mercantile. La discussione sul caso dei marò, incentrata su un problema di giurisdizione, ha subito oggi un nuovo rinvio. La Corte del Kerala ne parlerà soltanto il 19 marzo.

Dal giorno dell'incarceramento dei due marò sono state tante le iniziative perché i due italiani siano liberati o giudicati in patria, compresa l'iniziativa del Giornale, grazie alla quale sono arrivate all'ambasciata indiana migliaia di mail. Non mancano però le espressioni di dissenso. Come quella comparsa su un muro di Taranto, una scritta tracciata a vernice che recita: "Tornate presto, ma avvolti nella bandiera".

La foto della scritta, che non ha firma né è stato rivendicata da nessuno, sta facendo il giro del web, accompagnata dai commenti di condanna per gli autori del gesto.

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