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India, i marò rischiano fino a dieci anni. Bonino: "Incredibile applicare legge sul terrorismo"

L'India intende applicare la legge antiterrorismo con un capo di imputazione meno grave dell'omicidio. Bonino infuriata

India, i marò rischiano fino a dieci anni. Bonino: "Incredibile applicare legge sul terrorismo"

Dall'India trapelano nuove indiscrezioni sulla sorte dei due marò. Come scrive il quotidiano "The Asian Age" il ministero dell’Interno avrebbe chiesto alla National Indian Agency (polizia investigativa) di modificare le accuse nei confronti dei due fucilieri di Marina: saranno processati con una legge che prevede un massimo di reclusione di 10 anni e una multa. Appresa la notizia il ministro degli Esteri Emma Bonino manifesta il proprio disappunto: "Le anticipazioni che provengono oggi da New Delhi sull’iter giudiziario del caso dei nostri fucilieri mi lasciano interdetta e indignata. Se confermata la sua applicazione - prosegue la responsabile della Farnesina - sarà contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma". Si preannuncia, dunque, un nuovo braccio di ferro tra Italia e India.

"Il Governo ritiene sconcertante tale riferimento e farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l’assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana. Il nostro impegno di riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - ha concluso la Bonino - è più forte che mai".

Secondo il "Times of India" lunedì scorso, nell’udienza dinanzi alla Corte Suprema, il governo ha ordinato alla Nia di perseguire i nostri militari sulla base di un passaggio del Sua Act (sezione 3 comma A) che comporta una pena massima di 10 anni (l’ipotesi circolata finora era invece di ricorrere al comma G-1 che prevede obbligatoriamente la pena di morte per chi abbia commesso un omicidio in mare). Ma secondo un altro giornale, "The Economic Times", i due militari potrebbero essere comunque incriminati per omicidio in base alla sezione 302 del codice penale indiano che prevede l’ergastolo e, ma solo nei casi più estremi, la pena di morte.

Sdegno unanime dalle forze politiche italiane. "Da oggi, per l’India, uno dei membri fondatori dell’Unione europea, l’Italia, è uno Stato terrorista - dichiara Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo ed esponente Pd -. Se la notizia sulla decisone di Nuova Delhi di far ricorso alla legge antiterrorismo, Sua act, nei confronti dei nostri due militari fosse confermata, vorrebbe dire che l’India implicitamente considera il nostro paese come uno Stato terrorista. Questo vuol anche dire che a breve la presidenza dell’Unione europea sarà nelle mani di uno Stato terrorista. Ma da Bruxelles, Barroso, Van Rompuy e lady Ashton, nessuno dice niente?".

Molto duro il commento, su Twitter, dell'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa: "Dopo due anni di indifferenza non serve la falsa indignazione. Ministro Bonino servono i fatti. Usciamo dalle missioni internazionali. Ora".
"La Bonino si risveglia tardivamente ma resta sepolta dalla sua ignavia - dichiara Maurizio Gasparri (Forza Italia), vice presidente del Senato -. Se invece che due militari l'India avesse trattenuto qualcun altro sarebbe subito insorta. La Bonino chieda scusa piuttosto. E' stata molto scadente alla Farnesina. Game over". E in una nota Fabrizio Cicchitto (Nuovo centrodestra) scrive che "è evidente che sulla delicata questione dei due marò le decisioni andranno prese dopo lunedi, ma è altrettanto evidente che non si può escludere affatto una internazionalizzazione della vicenda da un punto di vista giudiziario. E nemmeno che possano essere presi provvedimenti straordinari di vario tipo.

Quel che è certo è che fino a quel momento è bene mantenere la riservatezza".

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