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Insulti anticristiani a Gerusalemme

Insulti oltraggiosi in lingua ebraica: "Gesù figlio di.." e " Il prezzo da pagare". A Gerusalemme divampa il sentimento anticristiano. Il portavoce della polizia: "Apriremo un'inchiesta"

Le tensioni a Gerusalemme tra ebrei e cristiani non si placano. Questa mattina alcune scritte oltraggiose nei confronti di Gesù, come "Gesù figlio di.." sono state trovate sul portone d'ingresso del Convento di San Francesco sul Monte Sion. La paternità dell’atto di dissacrazione è stata attribuita ai sostenitori del movimento dei coloni, si tratta di gruppi dell'estrema destra religiosa ebraica. L'accaduto ha destato non poco clamore e Micky Rosenfeld il portavoce della polizia israeliana ha comunicato che presto verrà aperta un'inchiesta. Non tarda ad arrivare la reazione del Capo dello Stato, Shimon Peres, che ha definito il gesto "un fenomeno a cui è impossibile abituarsi".

Non è il primo caso. Già nel febbraio scorso la scritta " Morte ai cristiani" era apparsa fuori dal monastero della Croce a Gerusalemme, da allora il forte sentimento anticristiano è cresciuto rapidamente. Il 20 agosto scorso un gruppo di giovani coloni ha infatti devastato un complesso residenziale cristiano a Betfage, mentre circa un mese fa, precisamente il 4 settembre, un altro insulto oltraggioso ("Gesù è una scimmia") è stato trovato sulle mura dell’Abbazia di Latrun, alle porte della capitale israeliana.



All'epoca dei fatti il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, in una intervista al quotidiano Haaretz aveva accusato i dirigenti israeliani di aver avuto reazioni troppo deboli di fronte al ripetersi di atti di ostilità verso la comunità cristiana locale.

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