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"Isole contese, Tokyo-Pechino a rischio guerra"

Gli Usa preoccupati per le tensioni. Il Giappone chiede alla Cina di difendere dagli assalti le sue ambasciate

"Isole contese, Tokyo-Pechino a rischio guerra"

Il Giappone preme sulla Cina perchè prenda misure capaci di frenare le violenze contro cittadini e aziende nipponici ancora nel mirino delle proteste di massa, in uno sce­nario che preoccupa il segretario alla Difesa Usa, Leon Panetta, visto che le dispute territo­riali in Asia, soprattutto tra Cina e Paesi vicini, potrebbero sfociare in conflitti se i governi «proseguono con le provocazioni».

Il secondo giorno di fila di durissime prote­ste contro la nazionalizzazione delle Senkaku, le isole controllate da Tokyo e riven­dicate da Pechino e Taipei, sono andate in sce­na in almeno 85 città in tutta la Cina, malgra­do i richiami delle autorità a seguire «espres­sioni razionali di patriottismo ». Il premier nipponico Yoshihiko Noda ha sollecitato oggi più protezione per connazio­nali e loro investimenti: «continueremo ad as­su­mere un atteggiamento risoluto con la pro­spettiva d’ampio respiro nel trattare la que­stione », ha detto in un talk show tv.

Ci sarà «da mantenere la calma e il Giappo­ne chiederà alla parte cinese di fare lo stesso », ha precisato il premier,ricordando che«la na­zionalizzazione delle isole Senkaku aveva lo scopo di poterle amministrare in modo cal­mo e stabile ». I possibili sviluppi della situazione saran­no al centro degli incontri che Panetta, giunto in Giappone per la visita di due giorni prima della tappa a Pechino, avrà con la controparte Satoshi Morimoto e il ministro degli Esteri, Koichiro Gemba.

«Sono preoccupato - ha commentato più in generale sull’Asia-quando vedo Paesi im­pegnati in provocazioni varie che possono portare a violenze e,infine,a un conflitto».Gli Stati Uniti, ha rilevato, «non prendono posi­zioniperquantoriguardaledisputeterritoria­li, manoinonsollecitiamosololaCina, maan­che gli altri Paesi che sono coinvolti a impe­gna­rsi in un processo che possa risolvere que­sti problemi tranquillamente ». Panetta ha detto che avrebbe incoraggiato Pechino a mettere in campo pi— sforzi sulla risoluzione promossa dall’Asean, l’ Associa­zione della nazioni del sudest asiatico, basata sull’adozione sempre di soluzioni pacifiche, in una serie di rapporti conflittuali che vede la Cina contrapposta a Paesi quali Vietnam, Fi­lippine, Malesia e Brunei. Il capo del Pentagono ha ricordato come lui e il segretario di Stato, Hillary Clinton, im­pegnata in un tour diplomatico di 10 giorni in Asia, «chiedono con forza a questi Paesi di tro­vare vie pacifiche, invece di provocazioni».

E, a giudicare dai risultati, finora poco ascoltati.

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