Mondo

L'America si ferma per il ricordo dell'11 Settembre

Undici anni fa i terroristi presero di mira New York e Washington scatenando l'inferno. Quasi tremila morti. Obama: "L'America è più sicura, Bin Laden non ci minaccerà mai più"

L'America si ferma per il ricordo dell'11 Settembre

Un bambino nato nel giorno in cui l'America si fermò sotto l'attacco dei terroristi oggi avrebbe già undici anni. Il tempo passa ma l'11 Settembre resta scolpito nella memoria di tutti. E non solo negli Stati Uniti. Le immagini dei due aerei che si schiantano nelle Torri Gemelle sono difficili da dimenticare. Gli attentati furono quattro, come i voli dirottati dai terroristi. Due presero di mira il World Trade Center di New York, con le due torri che, nel giro di poco tempo, si sbriciolarono. Un altro aereo si schiantò a Washington, contro il Pentagono. Il quarto, diretto contro la Casa Bianca, precipitò in un campo nella Contea di Somerset (Pennsylvania), dopo la rivolta dei passeggeri contro i terroristi (secondo alcuni fu abbattuto per evitare che centrasse il cuore del potere americano). I terroristi presero di mira tre simboli: il potere economico, quello militare e, infine, quello politico. Le vittime furono 2.974, la maggior parte civili, di 70 nazionalità diverse. Alle Torri Gemelle persero la vita 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti.

Il giorno del ricordo

Oggi per gli Stati Uniti è il giorno della memoria. Quest’anno per la prima volta non è stato concesso ai politici di parlare in pubblico a Ground Zero. Il presidente Barack Obama ricorda le stragi osservando un minuto di silenzio alla Casa Bianca, poi partecipa a una cerimonia al Pentagono. Mitt Romney, candidato repubblicano alle presidenziali, è a Reno, in Nevada, per la conferenza annuale della Guardia Nazionale. Il giorno del ricordo inizia con l’alzabandiera, seguito dal suono di tamburi e cornamuse. Poi un minuto di silenzio alle 08.46, l’esatto momento in cui il primo aereo si è schiantato contro una delle due torri. Undici anni dopo gli attentati dall'agenda politica nazionale la parola "terrorismo" è sparita quasi del tutto. L'uccisione di Osama bin Laden ad opera dei Navy Seals e la decimazione dei capi di al Qaeda, unita all'annunciato ritiro delle truppe Usa dall'Afghanistan (nel 2014), fanno pensare che l'allarme terrorismo sia cessato. Ma non è così.

Obama: oggi il mondo è più sicuro

"Il nostro Paese è più sicuro e la nostra gente è più determinata", ha detto Obama durante le celebrazioni al Pentagono. "Undici volte abbiamo ricordato l’11 settembre, undici volte ci siamo fermati per riflettere, per stringerci, per mostrare fermezza. Questo non è mai stato un giorno facile ma è particolarmente difficile per tutti voi", ha detto rivolto ai parenti delle vittime. Il presidente ha ricordato che il mondo è cambiato a seguito della morte di circa 3mila persone a New York, al Pentagono e in Pennsylvania. "La maggior parte non aveva mai sentito il nome di al Qaeda. E ora è in nome del loro sacrificio che ci siamo uniti ed abbiamo inferto un colpo decisivo all’organizzazione che ci ha portato il male. La leadership di al Qaeda è stata devastata e Osama Bin Laden non ci minaccerà mai più". Obama ha poi aggiunto che "la nostra guerra è contro al Qaida, contro i suoi affiliati e non contro l’Islam o contro altre religioni".

-

911memorial.org/" target="_blank" data-ga4-click-event-target="external" rel="noopener">Il Memorial dell'11 Settembre (guarda il sito internet)

Commenti