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L'Egitto dice "sì" ai principi della sharia

Approvato l’articolo 2 della costituzione che fa riferimento alla legge islamica come base per le norme del Paese

Il presidente egiziano Mohammed Morsi
Il presidente egiziano Mohammed Morsi

L’Assemblea costituente egiziana ha approvato l’articolo della bozza di costituzione in cui si prevede che la legge islamica sia la fonte principale del diritto nell’Egitto del dopo Mubarak. "L’Islam è la religione di Stato - si legge nel secondo articolo della bozza di Costituzione - l’arabo è la lingua ufficiale. I principi della sharia sono la principale fonte della legislazione". L’articolo è stato approvato all’unanimità da tutti i deputati della Costituente presenti al voto.

La norma che fa riferimento ai principi della sharia è invariata rispetto alla vecchia Costituzione dell’era Mubarak, ma è integrata dall’articolo 219 che definisce quali sono i principi della legge islamica. Sull’applicazione della sharia come base unica della legislazione si è tenuto un braccio di ferro durato mesi fra i movimenti islamici e i liberali e laici, che hanno abbandonato i lavori della costituente in protesta anche per questo motivo. L’assemblea, inizialmente composta da 100 membri, si è ridotta a 74 per il boicottaggio delle componenti moderati e delle comunità cristiane. Attualmente sono 85 i componenti che stanno votando perchè i 74 sono stati integrati con undici membri supplenti per raggiungere il quorum. L’assemblea è dominata al 60% da rappresentanti di formazioni islamiche. Ogni articolo deve essere approvato con una maggioranza del 67% al primo voto. In caso di bocciatura si procede ad un secondo voto a distanza di ventiquattr'ore con una maggioranza abbassata al 57%.

La votazione a sorpresa del testo della nuova costituzione è una improvvisa accelerazione dopo l’emanazione, la scorsa settimana, del decreto presidenziale di Mohamed Morsi, che già stasera dovrebbe convocare il referendum sul testo costituzionale, che si dovrebbe tenere entro due settimane.

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