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La lettera di Lady Fmi a Sarkò: "Nicolas, usami come vuoi"

La missiva sequestrata durante l'inchiesta sullo scandalo Tapie svela un atteggiamento di totale sottomissione: "Ti ammiro immensamente"

La lettera di Lady Fmi a Sarkò: "Nicolas, usami come vuoi"

Sostiene un noto umorista tunisino di moda in Francia: «un politico onesto è come una prostituta vergine». Ora il caso vuole che queste parole e questi pensieri provengano da Parigi, non riguardano noi italiani e si riferiscano, invece, al caso Lagarde-Tapie. Riassunto: Bernard Tapie, ex padrone dell'Olympique di Marsiglia, club calcistico campione di Francia e di Europa, retrocesso in B per corruzione allestita dal succitato Tapie che fu ministro delle aree urbane, proprietario dell'azienda Terraillon e dell'Adidas.

Dopo essere stato condannato al carcere e al pagamento di duecento milioni di euro al Credit Lyonnais, proprio per l'affare Adidas, Tapie andò per vie legali e si è visto restituire come indennizzo quattrocento milioni, dopo un arbitrato «privato». Fu la signora Lagarde, nel luglio del duemila e otto, a decidere di affidare a un arbitrato extragiudiziale il contenzioso tra Tapie e l'ente pubblico incaricato di gestire la liquidazione della Banca relativa alla cessione dell'Adidas. Secondo gli inquirenti ci fu abuso di ufficio e un'azione fraudolenta da parte dei giudici chiamati a sciogliere il contenzioso. Nella vicenda il ruolo decisivo sarebbe stato svolto da madame Christine Lagarde, al tempo ministro dell'economia e oggi a capo del Fondo Monetario internazionale al posto di monsieur Dominique Strauss-Khan messo all'indice per storie di sesso e affini. Il quotidiano francese Le Monde ha pubblicato una lettera manoscritta che madame Lagarde inviò a Nicolas Sarkozy, assai vicino a Tapie, nella quale il ministro si genuflette al capo dello Stato, così mettendosi a totale disposizione: «Caro Nicolas, molto brevemente e rispettosamente, 1) Sono al tuo fianco per servirti e servire i tuoi progetti per la Francia. 2)Ho fatto del mio meglio, ha volte ho fallito. Ti chiedo scusa.3) Non ho ambizioni politiche personali e non desidero diventare un'ambiziosa servile come tanti che ti circondano e la cui lealtà è a volte recente e poco duratura. 4) Utilizzami per tutto il tempo che ti serve e serve alla tua azione e al tuo casting. 5) Se mi utilizzi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace, senza sostegno rischio di essere poco credibile. Con immensa ammirazione. Christine L.».

Mancano soltanto luogo e orario di appuntamento, la marca del profumo che avvolge madame dai bianchi capelli ma è evidente la strategia di Christine Madeleine Odette Lagarde, due mariti, due figli, oggi compagna di un imprenditore di Marsiglia (vedi alla voce Tapie-Olympique) ministro dell'agricoltura, della pesca, del commercio estero, dell'industria e dell'impiego: aveva intuito dove stava la sala da ballo e si era portata avanti con il lavoro in tutti i settori, scalando le classifiche delle donne più potenti della terra e finendo per occupare il ruolo di chi ha tra le mani il presente e il futuro dell'economia di paesi sull'orlo di una crisi, non di nervi, ma finanziaria (diciamo la Grecia per gradire ma siamo tutti in coda davanti a madame Christine come Lei dinanzi al suo Nicolas).

Il caso è scoppiato, Madame Lagarde ha riflettuto sulla vicenda e tenta di prenderne le distanze, ha capito che il momento è delicato, non c'è di mezzo il sesso ma un affare di soldi e di frequentazioni che potrebbe fare saltare il suo trono. La Grecia e gli altri Paesi, che pendono dal Fondo Monetario, attendono con ansia la verità. Si ode, a distanza, una risata: trattasi di Dominique Strauss-Kahn.

Pure lui ha letto la battuta dell'umorista tunisino.

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