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La Lettonia entra nell'eurozona: «Ma non è garanzia di ricchezza»

È il 18° Paese nella moneta unica. Il premier: "Un'opportunità che non ci darà solo certezze"

La Lettonia entra nell'eurozona: «Ma non è garanzia di ricchezza»

Nella notte in cui l'euro ha celebrato il suo quindicesimo compleanno, La Lettonia è diventata il diciottesimo Stato membro della zona euro. Fuochi d'artificio hanno salutato l'arrivo del nuovo anno e i due milioni di abitanti dello Stato baltico hanno detto addio alla loro moneta nazionale, il lats, introdotto nel '93 per rimpiazzare il rublo di epoca sovietica. Da ieri, anche i due milioni di cittadini della Repubblica baltica si aggiungeranno ai 330 milioni che già utilizzano l'euro.

L'ingresso di Riga avviene tre anni dopo l'ultima adesione, quella dei vicini estoni che data dal primo gennaio 2011, mentre i primi timidi segnali di ripresa si stanno cominciando a mostrare dopo la gravissima crisi finanziaria e i salvataggi internazionali di alcuni paesi dell'Eurozona. Il primo ministro della Lettonia, Valdis Dombrovskis, che ha guidato il Paese attraverso la sua peggiore crisi dai primi anni '90, ha affermato che l'adozione dell'euro è un'opportunità ma non una garanzia di ricchezza, quindi il Paese non deve allentare la sua politica fiscale.

Fra i primi a congratularsi col capo del governo, via Twitter, con un «Benvenuta Lettonia come nuovo membro dell'Eurozona» è stato il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy.

I vostri sforzi hanno pagato e la forte ripresa economica del vostro paese offre un chiaro messaggio di incoraggiamento ad altri Paesi europei che stanno affrontando un difficile piano economico», ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue con la responsabilità agli affari economici Olli Rehn.

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