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Mali, dall'Italia tre aerei e da 15 a 24 istruttori

Il ministro degli Esteri: "Un paese come l’Italia, impegnato nella lotta al terrorismo e per lo sviluppo del Sahel, non può non partecipare alle operazioni"

Mali, dall'Italia tre aerei e da 15 a 24 istruttori

La crisi in Mali "avrà sicuramente tempi lunghi", ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. Poi ha ribadito che "senza una piena responsabilizzazione delle forze africane e maliane, difficilmente se ne potrà uscire". L’Italia continuerà "ad operare sul piano diplomatico affinché l’operazione militare in Mali non pregiudichi il dialogo politico", ha assicurato il ministro, che ha ricordato come l’intervento militare francese e africano in Mali (intervento a cui il governo italiano garantisce il sostegno logistico) sia necessario per evitare il dilagare della crisi nel Sahel. Terzi ha quindi sottolineato l’esigenza di riprendere il dialogo con i nomadi Tuareg e "consentire una loro collocazione diversa nella società maliana perché ignorare questo problema è stata una causa del precipitare della situazione". Un intervento della comunità internazionale in Mali è necessario "affinché il paese non affondi irreversibilmente" in uno stato di "paese fallito" come la "Somalia e l’Afghanistan".

L'impegno italiano nel Mali

"Credo che un paese come l’Italia, impegnato non solo nella lotta al terrorismo, ma anche nella stabilità e nello sviluppo del Sahel, non possa non essere parte - seppure limitatamente - di questa operazione" in Mali, ha aggiunto Terzi, ribadendo la decisione del governo di inviare dai 15 ai 24 istruttori sui 450 della missione Ue di addestramento, contenuta nel decreto missioni oggi all’esame della Camera. Con il via libera del Parlamento l’Italia invierà due aerei C-130 e un aereo 727 per il rifornimento in volo, ha precisato il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola.

"Si tratterà - ha aggiunto - comunque di un impegno limitato a due o tre mesi".

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