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Marò, l'Onu se ne lava le mani: "Risolvetela bilateralmente"

Proprio quando Italia e Ue si stringono finalmente intorno ai marò, Ban Ki-Moon "preferisce" che le Nazioni Unite non vengano coinvolte. La Nato: "Conseguenze se accusati di terrorismo"

Marò, l'Onu se ne lava le mani: "Risolvetela bilateralmente"

"È meglio che la questione dei marò venga affrontata bilateralmente piuttosto che con il coinvolgimento delle Nazioni Unite". Così il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon si è clamorosamente sottratto al problema, proprio nel giorno in cui il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, si era rivolta all'Alto Commissariato per i diritti umani per il caso dei due fucilieri di marina trattenuti in India. Sul caso si è espresso anche Anders Fogh Rasmussen, segretario generale della Nato, che ha detto di essere "personalmente preoccupato" per le accuse di terrorismo rivolte ai due marò e per le "implicazioni negative" che potrebbero derivarne.

Immediate e comprensibilmente molto dure le reazioni del mondo politico, che si è rivoltato contro le parole del numero uno delle Nazioni Unite. "L'Onu conferma una volta di più la sua costosissima inutilità con il Segretario generale, una figura marginale e irrilevante nel contesto mondiale, che nega l'internazionalizzazione della vicenda del sequestro in India dei nostri marò", ha dichiarato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. "Ban Ki-Moon" - prosegue l'esponente di Forza Italia - "Offende l'Italia relegando la vicenda a un contenzioso del nostro paese con l'India mentre siamo di fronte all'arroganza di uno Stato-pirata nei confronti dei nostri soldati. Il governo, se l'Italia ne ha ancora uno, reagisca subito e dia all'Onu la risposta che merita. Ho posto il problema ora in Commissione difesa al Senato. Non è tollerabile l'atteggiamento dell'Onu, preda come sempre delle posizioni terzomondiste. L'India vorrebbe perfino un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza. Pretesa assurda di fronte all'atteggiamento piratesco di quel paese. L'Onu ci offende e si conferma megafono di qualsiasi demenzialità planetaria".

Le commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno presentato una dichiarazione congiunta in cui si chiede al Governo un immediato chiarimento sulle dichiarazioni di Ban Ki-Moon: "Avendo ieri il Ministro degli Esteri sostenuto, in sede parlamentare, la convinzione di aver acquisito le convergenze necessarie per internazionalizzare questo caso, le Commissioni - si legge nel testo - chiedono che il Governo riferisca al più presto in Aula esprimendo con chiarezza: un'opinione del Governo italiano sulle affermazioni del Segretario generale dell'Onu; le iniziative che si intendono intraprendere in sede di Nazioni Unite per sostenere la posizione italiana e gli ulteriori passi che il Governo intende intraprendere in sede europea e multilaterale."

"Sconcerto" è stato espresso da Fabrizio Cicchitto di Ncd, mentre l'esponente del Pd Nicola Latorre, omonimo di uno dei due marò imprigionati in India, si è detto "preoccupatissimo" e ha chiesto di "rimandare l'esame del provvedimento di conversione del decreto recante proroga delle missioni internazionali a dopo che il Ministro degli Esteri sia venuto in Aula e ci abbia detto come il Governo italiano intende reagire."
Il vicepresidente della commissione Ue Antonio Tajani ha definito "infamante" l'accusa di terrorismo per i due militari italiani, che "si trovavano nell'Oceano Indiano a difendere la nostra libertà di commerciare. Non riconoscere il loro ruolo di difensori della legalità" - ha concluso Tajani - "Comporterebbe gravi ripercussioni non solo in Italia, ma in tutti i Paesi coinvolti nella lotta alla pirateria."

Solo ieri Catherine Ashton, "ministro degli esteri" europeo, aveva definito "inaccettabile" il fatto che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone venissero processati in base alla legge antiterrorismo.

"Se verrà deciso che quanto successo nell’azione dei marò è un atto di terrorismo, come dire che l’Italia è uno stato terrorista, ci saranno gravi implicazioni per tutte le azioni nell’anti-terrorismo laddove noi collaboriamo insieme (come Ue)", aveva dichiarato la Ashton.

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