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La nuova sfida di Putin: "Cittadinanza più facile ai cittadini russofoni"

Lavrov accusa Kiev: "Viola i patti". In Russia Putin promulga la legge che accorcia l'iter burocratico ai russofoni che vivono nei Paesi dell'ex Urss

La nuova sfida di Putin: "Cittadinanza più facile ai cittadini russofoni"

Mosca accusa Kiev di non fare nulla per eliminare le cause della profonda crisi ucraina, violando così grossolanamente i patti. "Gli accordi di Ginevra non specificano l’arco temporale ma le misure devono essere prese urgentemente", ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov assicurando che la Russia metterà fine a qualsiasi tentativo di scatenare una guerra civile in Ucraina. Intanto a Mosca viene approvata una legge che rende più facile e veloce ottenere la cittadinanza per i madrelingua russi i cui ascendenti diretti vivono o abbiano vissuto in Russia o in un territorio che faceva parte dell’impero russo o dell’Urss. Il presidente russo Vladimir Putin la aveva promesso appena si era accesa la rivolta in Ucraina. E oggi ha datto una risposta chiara a tutti i russofoni sparsi negli stati dell'ex Unione Sovietica.

La legge promulgata dal leader del Cremlino riduce i tempi e le difficoltà dell’iter burocratico stabilendo che ogni richiesta deve essere valutata entro tre mesi. In caso positivo, l’interessato deve rinunciare alla precedente cittadinanza ma può contare su alcuni programmi di prima accoglienza e inserimento lavorativo. Il provvedimento prevede, inoltre, un test di lingua. Il provvedimento è stato pensato in particolare per sveltire le domande di cittadinanza degli abitanti della Crimea dopo l’annessione, ma potrebbe avere un effetto a cascata anche su tutti gli ex Paesi satelliti di Mosca. Putin ha, invece, avanzato un altro progetto di legge per creare una zona per il gioco d’azzardo in Crimea. Alla fine del secondo mandato presidenziale, Putin aveva lanciato una crociata contro il gioco d’azzardo e lo aveva abolito nel 2007, confinandolo in quattro aree del Paese, tra cui quella di Azov, vicina alla Crimea.

Parlando in una conferenza stampa a Mosca, Lavrov ha ricordato che i tentativi di isolare la Russia dal resto del mondo sono assolutamente senza prospettive. "Chi ha provato a farlo con diversi paesi e governi è alla fine stato costretto a parlare con chi si voleva isolare". Il capo della diplomazia russa ha anche nuovamente attaccato Kiev per aver "violato gli accordi di Ginevra" mirati ad evitare l’escalation del conflitto. Il 17 aprile scorso Russia, Stati Uniti, Unione europea e Ucraina avevano, infatti, raggiunto un’intesa nella città svizzera per cercare di attenuare la tensione. Il documento invitava un dialogo tra le parti per uscire dalla crisi, ma gli scontri di ieri hanno riportato la tensione alle stelle.

Intanto dagli Stati Uniti il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Jen Psaki, non ha escluso "sanzioni dirette contro Putin", misura dedicata in passato a dittatori come Saddam Hussein e Gheddafi. La Psaki ha sottolineato come questa sarebbe una soluzione estrema, perché ce ne sono molte altre minori al vaglio.

Il vice presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, intanto, è arrivato a Kiev, dove domani discuterà la complessa situazione regionale con i leader del Paese.

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