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Obama a Pyongyang: "Basta atteggiamenti aggressivi"

Parte la tre giorni di John Kerry a Seul, Pechino e Tokyo. La Corea del Nord torna a minacciare il Giappone

Obama e Ban Ki-moon alla Casa Bianca
Obama e Ban Ki-moon alla Casa Bianca

Nell'incontro che ha avuto alla Casa Bianca con il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, il presidente degli Stati Uniti ha detto che nessuno vuole la guerra nella penisola coreana e ha chiarito di voler risolvere la crisi con la Corea del Nord attraverso la diplomazia. Nello stesso tempo Obama ha ribadito di voler difendere gli Stati Uniti e i suoi alleati, esortando Pyongyang a metter fine al suo "atteggiamento aggressivo".

Intanto prosegue lo sforzo diplomatico per risolvere la crisi. Il segretario di Stato americano, John Kerry, è in visita a Seul, prima tappa di una missione di tre giorni che lo vedrà poi trasferirsi a Pechino e infine a Tokyo, nei giorni scorsi minacciata dalla Corea del Nord.

La presenza di Kerry e quella contestuale del segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, potrebbe infastidire Pyongyang, spingendola a rilanciare la propria sfida (per ora solo verbale).

La Dia (Defence Intelligence Agency) in un rapporto sostiene con "moderata certezza" che la Corea del Nord sia attualmente in possesso di armi nucleari in grado di essere lanciate tramite missili balistici. Ma Washington e Seul ridimensionano l'allarme: "Anche se non posso entrare nel merito dei dettagli del rapporto, che è riservato", ha precisato in una nota il portavoce del Pentagono, George Little, "sarebbe non accurato sostenere che il regime nord-coreano abbia pienamente testato, sviluppato o dimostrato il tipo di capacità nucleari" indicate nel dossier. Anche il ministero della Difesa sud-coreano, tramite il portavoce Kim Min-seok, definisce "improbabile" che la Corea del Nord sia riuscita nell’operazione di miniaturizzazione di un ordigno atomico. Il rischio è troppo grande per prendere sotto gamba la minaccia di Kim-Jong-il. La Corea del Nord, intanto, torna a minacciare una rappresaglia nucleare nel caso di scoppio di un conflitto sulla penisola coreana. Lo riporta l’agenzia ufficiale, la Kcna.
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