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Obama telefona a Putin: no all'asilo per Snowden

Mosca La «talpa» del caso Datagate Edward Snowden ha deciso di chiedere asilo in Russia. Temporaneamente, sostiene, poi pensa di accettare l'ospitalità di uno dei tre Paesi latinoamericani (Venezuela, Bolivia e Nicaragua) che gliel'hanno offerta. Questa svolta, che arriva venti giorni dopo l'arrivo di Snowden nell'aeroporto moscovita di Sheremetievo dove da allora è bloccato senza documenti validi per ripartire, irrita e preoccupa la Casa Bianca, che ha reagito esprimendo «delusione» per il comportamento delle autorità russe, che hanno consentito che Snowden parlasse in pubblico insieme con esponenti di organizzazioni per i diritti umani, gettando una luce diffamatoria sugli Stati Uniti. Putin ha ribadito che Snowden potrà avere asilo in Russia (dove ieri ha detto di «sentirsi al sicuro») a patto che cessi di danneggiare gli interessi americani.

Il presidente Barack Obama ha deciso di affrontare di persona la questione e ieri sera ha reso noto che «nelle prossime ore» avrebbe telefonato a Vladimir Putin.

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