Ora i Boeing 787 fanno paura: stop ai voli
17 Gennaio 2013 - 07:52Ennesimo guasto, le compagnie nipponiche sospendono il super aereo. Ma le altre vanno avanti
Come talvolta accade nel mondo del trasporto aereo, il Boeing 787, l'aereo più innovativo tra quelli in circolazione nei cieli, si è infilato in una serie nera di piccoli incidenti e inconvenienti tecnici. Ieri è stato toccato il punto più acuto, che ha portato un B787 della All Nippon Airways a un atterraggio di emergenza a Takamatsu, in Giappone, dove i 129 passeggeri e gli 8 membri dell'equipaggio sono scesi utilizzando gli scivoli gonfiabili (solo 5 feriti lievi). L'emergenza è stata provocata da un surriscaldamento delle batterie al litio che equipaggiano l'aereo per l'alimentazione del sistema elettrico; i rilevatori hanno segnalato del fumo e il comandante ha immediatamente deciso di atterrare. Il fumo è uno dei nemici più insidiosi della sicurezza aerea; si ricorda che il 3 settembre 2010 un 747 cargo di Ups si schiantò a Dubai non per problemi tecnici ma perché il fumo sprigionatosi da merci trasportate, invadendo la cabina impedì ai piloti di azionare i comandi.
L'episodio di ieri ha provocato la decisione, da parte delle due compagnie nipponiche che possiedono i 787 (chiamato anche Dreamliner), di sospendere i voli dei loro aerei: Japan Airlines ne possiede 7, Ana 17, in tutto 24 sui 50 esemplari consegnati dal 2011 in tutto il mondo. Si è trattato, oltre che dell'evento più importante, dell'ultimo di una serie fitta che ha creato crescente allarme. Il 7 gennaio all'aeroporto di Boston si è verificato un piccolo incendio su un 787 parcheggiato; il giorno successivo, sempre a Boston, un altro aereo dello stesso modello è rientrato per una perdita di carburante. Il 9 gennaio l'Ana ha tenuto a terra un Dreamliner il cui pc di bordo segnalava - erroneamente - dei problemi all'impianto frenante. Tre inconvenienti in tre giorni: si parlò di «en plein». Ma l'11 gennaio, due giorni dopo, su un altro 787 della Ana è stata rilevata una crepa a uno dei finestrini della cabina di pilotaggio, lastre di un metro per uno fatte di cinque strati di materiali compositi; e in quell'occasione è stato rivelato che già in dicembre si erano registrati due episodi analoghi. Il 13 gennaio, a Tokio, un'altra perdita di carburante ha impedito a un 787 della Japan di decollare. Cinque fatti in sette giorni, sette in un mese. Ma, come dicevamo, l'episodio di ieri, l'ottavo, è il più grave e meno attinente a quella che gli esperti chiamano la «dentizione», ovvero il rodaggio al quale un aereo di nuova concezione è sottoposto. Attiene infatti a un aspetto impiantistico strutturale. Il Dreamliner è il primo aereo a dotarsi di batterie al litio per alimentare il sistema elettrico e la nuova tecnologia sembra molto più delicata. Sulla serie nera del Dreamliner - aereo che pesa il 15% di meno dei concorrenti, che ha costi di esercizio inferiori e che costa 207 milioni di dollari - stanno indagando sia le autorità americane sia quelle giapponesi; l'allarme si è propagato in tutto il mondo - sono 850 i 787 attualmente ordinati - ma diverse compagnie - l'australiana Qantas, Singapore Airlines, British Airways, la polacca Lot - hanno confermato i propri ordini.
Contraccolpi ci sono stati sui mercati finanziari. La Borsa di Tokio ha perso il 2,6% perché l'industria giapponese contribuisce massicciamente alle attività Boeing. È giapponese anche il produttore delle batterie agli ioni di litio considerate responsabili dell'ultima emergenza: il titolo della società, la GS Yuasa, ha perso il 4%.
Al Dreamliner partecipano alcuni fornitori italiani, a cominciare da Finmeccanica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.