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Il presidente dell'Uganda: "I gay sono malati ma non meritano il carcere". E boccia la legge omofoba

Il presidente Yoweri Museveni si è rifiutato di firmare la legge anti-gay che prevede anche l’ergastolo. Ma il parlamento può bypassare il veto

Il presidente dell'Uganda Yoweri Museveni
Il presidente dell'Uganda Yoweri Museveni

Il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni, in carica dal 1986, ha deciso di non firmare la legge anti-gay varata dal parlamento, che prevede, tra l'altro, condanne all'ergasto. Nel respingere il testo ha scritto una lettera al presidente del parlamento criticando il fatto che la norma fosse stata approvata, lo scorso dicembre, senza che in aula vi fosse il quortum necessario. Insomma, un vero e proprio colpo di mano. Per questo Museveni ha avuto buon gioco nel bloccare la legge liberticida, che nel frattempo aveva scatenato una grande protesta a livello internazionale, con la paventata sospensione degli aiuti al Paese africano. Il presidente ora sta lavorando per tentare di trovare un compromesso con il Parlamento. Quest'ultimo, però, potrà bypassare il veto presidenziale con i due terzi dei voti dell'assemblea legislativa.

A differenza della Nigeria, dove il presidente Goodluck Jonathan nei giorni scorsi ha firmato un’altra legge che prevede pene detentive per chiunque si dichiari pubblicamente gay, Musaveni è politicamente molto forte e quindi ha maggiori possibilità di resistere alle pressioni dei gruppi più conservatori. Nella lettera inviata in parlamento, infatti, contesta il fatto che sia stata affrettata l’approvazione della legge senza aspettare il risultato delle consultazioni fatte dagli esperti del governo per arrivare ad un testo teso non alla criminalizzazione ma al "recupero" degli omosessuali. "Con questa legge, continueranno a praticare (sic) l’omosessualità in segreto per ragioni mercenarie", ha scritto il leader ugandese, secondo quanto riportato dalla stampa locale.

La tesi di fondo non cambia: gli omosessuali sono malati. Ma nei loro confronti quantomeno c'è magnanimità. Come ha spiegato il portavoce della presidenza dell’Uganda, il presidente "non approva l’omosessualità ma pensa che quelle persone abbiano il diritto di esistere". "Sono malati - aggiunge il portavoce - non si possono uccidere persone malate.

Né si possono incarcerare a vita persone riconosciute colpevoli di pratiche omosessuali".

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