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Quella minaccia chimica, peggio del nucleare

E facile costruire armi chimiche e ancor più facile farle sparire. Per questo sono al centro dell'attenzione politica mondiale

Una foto durante l'attacco con le armi chimiche in Siria. E come mai il soccorritore non ha la mascherina?
Una foto durante l'attacco con le armi chimiche in Siria. E come mai il soccorritore non ha la mascherina?

La proposta di Putin si è conclusa con successo: il Segretario di Stato Usa, John Kerry e il ministro degli Esteri russo Lavrov, hanno trovato l'accordo per imporre al presidente siriano Bashar al Assad, di dare l'elenco dettagliato sulle armi chimiche di cui dispone la Siria, pena l'intervento militare.

Come mai le armi chimiche sono al centro dell'attenzione politica mondiale? Risposta telegrafica: è facile costruirle e ancor più facile farle sparire. Esempio di chimica nel bene: il sale di cui facciamo uso quotidiano è un composto di due elementi chimici, il sodio e il cloro. Possiamo dire di non avere sale, pur avendo dieci tonnellate di cloro in un magazzino e altrettante tonnellate di sodio in un altro magazzino. Fintantocché nessuno mette insieme i due elementi non c'è sale. Basta mescolarli per passare da zero tonnellate di sale a venti tonnellate di sale. Questa è chimica elementare buona.

C'è però anche la chimica elementare che procura enormi quantità di vittime. È la chimica che permette di produrre tonnellate di bombe chimiche. Una bomba chimica nasce mettendo insieme sostanze, ciascuna delle quali è innocua. Mettendo in posti diversi queste sostanze nessuno può dire che c'è una bomba chimica. Le bombe chimiche sono classificate Wmd (Weapons for Mass Destruction): armi di distruzione di massa. Alla stessa classe appartengono le bombe a «fissione» nucleare (Hiroshima e Nagasaki). E sempre alla stessa classe Wmd appartengono le ancor più potenti bombe a «fusione» nucleare, ciascuna equivalente a un milione di tonnellate di tritolo. Ce ne sono ancora molte migliaia negli arsenali delle due ex superpotenze Usa-Russia. E diverse decine in mano a tre altre Nazioni (Inghilterra, Francia e Cina).

Quello che distingue nettamente le bombe nucleari da quelle chimiche è l'estrema facilità per le bombe chimiche di essere fabbricate (partendo da sostanze innocue) e per essere quindi facilmente dissimulate come non esistenti tenendo separate le sostanze necessarie per farle.

Le bombe nucleari è difficile farle ed è impossibile dissimularne l'esistenza. La tecnologia di fissione nucleare è complessa. L'Uranio si trova nelle miniere. Bisogna trattarlo chimicamente per trasformarlo in combustibile da usare nei reattori nucleari, che non è facile nascondere. Il materiale dei reattori ha bisogno di un ulteriore passaggio chimico per essere convertito in Plutonio metallico che diventa l'esplosivo di una bomba a fissione. Questa breve sintesi tecnologica serve per ricordare che le bombe nucleari a «fissione» non si fabbricano - come spesso detto irresponsabilmente - in cantina.

È necessaria una tecnologia con enormi investimenti, che solo uno Stato può affrontare. La tecnologia per le bombe-H a «fusione» nucleare è ancora più complessa. Ed è finora rimasta privilegio esclusivo di cinque potenze: Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina. L'enorme difficoltà per fare le bombe nucleari è dimostrata dal fatto che mentre tutti i Paesi del mondo possono fare bombe chimiche, pochi possono fare bombe nucleari. Uno spietato dittatore può armarsi di bombe chimiche senza difficoltà tecniche. Potenzialmente un arsenale chimico è almeno altrettanto pericoloso di un arsenale nucleare.

Il problema delle Wmd è una delle più gravi Emergenze Planetarie, trattate dagli scienziati della WFS, di cui abbiamo scritto su queste colonne il 18 agosto scorso. L'iniziativa del Presidente Putin dimostra che è possibile trovare strumenti politici affinché il bando delle armi Wmd possa essere realizzato su scala mondiale e in modo rigoroso.

(*) Presidente WFS (World Federation of Scientists), Beijing-Geneva-Moscow-New York e già Presidente del Comitato NATO per il Disarmo Nucleare, Chimico, Batteriologico e Convenzionale.

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